Alla Fiera del libro di Francoforte è stato presentato il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia da parte dell’Associazione Italiana Editori. Non c’è da stare molto allegri in un Paese dove si continua a leggere poco. Infatti, sono poco più di 24 milioni gli italiani che dichiarano d’aver letto un libro nel 2007, con una flessione dell’1% rispetto al 2006; è pur vero che a questa percentuale va aggiunto anche un 10,8 di lettori di stampa cosiddetta leggera ( dalla manualistica ai libri gialli e rosa alle guide di viaggio). Tra i lettori, poi, la metà circa non legge più di tre libri l’anno e solo il 13,3% legge un libro al mese. Non desta sorpresa, poi, il divario tra Nord e Sud, a scapito di quest’ultimo, mentre risulta consolatorio che i giovani leggano più degli adulti. Questa è, quindi, la smentita che l’uso dei nuovi media, come internet, abbia allontanato i lettori dalla carta stampata. Infatti legge il 59,5% dei piccoli tra gli 11 e i 14 anni, il 56,6% tra coloro che hanno dai 15 ai17 anni e il 54,6% dei 18-19enni. Ovviamente intendiamo libri non strettamente scolastici. E’ evidente, quindi, l’importanza del ruolo che gioca la scuola nell’invogliare a leggere: come dire che crescendo si perde l’abitudine, o la voglia, della lettura. Invece le donne decisamente leggono più degli uomini. Ma la vera scommessa per il futuro è quella dell’e-book. In effetti, siamo ben lontani dalla possibilità dell’estinzione del lettore di carta stampata a vantaggio di quello su video, ma il libro elettronico continua a fare la sua strada. (Antonio F. Vinci per NL)