Editoria italiana: nessun segnale di ripresa

(Adg Informa) – Trimestre ancora in rosso per l’editoria italiana. La crisi è diffusa e le perdite pesanti, soprattutto per i mancati introiti pubblicitari, che fanno registrare un calo tra il 20 ed il 30%. Rcs Mediagroup, la Poligrafici Editoriale e Mondadori sono tutte in perdita. Si risponde alla crisi con piani di contenimento e tagli alle principali voci di spesa, tra cui quella del personale. Rcs Mediagroup registra nel primo trimestre 2009 una perdita netta di 40,7 milioni di Euro e una discesa dei ricavi pubblicitari complessivamente pari al 30,2%. È una flessione trasversale che riguarda tutte le pubblicazioni: il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport fanno registrare una diminuzione del 22,8%, in Spagna El Mundo e il quotidiano sportivo Marca del 33,9%, mentre per i periodici il calo è del 27,9%. Alla Poligrafici Editoriale i ricavi pubblicitari sono scesi del 23,6% e il risultato netto del gruppo è di meno 3,4 milioni di Euro. Anche per Mondadori il trimestre è stato in perdita: meno 1,8 milioni contro l’utile di 17,7 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. La situazione del mercato pubblicitario potrebbe migliorare a partire dall’autunno di qeust’anno. Nel mentre le principali case editrici italiane stanno elaborando e mettendo in atti piani di contenimento. Alla Rcs Mediagroup l’obiettivo è risparmiare oltre 200 milioni di Euro con una manovra che dovrebbe fare registrare effetti positivi a partire dal 2010. La spesa subirà un taglio tra il 20 ed il 25%, con pesanti riduzioni sia sui costi del lavoro e dei collaboratori, sia su quelli editoriali, di beni e servizi e di marketing. Al Corriere della Sera 88 giornalisti, sui 361 che compongono la redazione, entro aprile 2010 dovrebbero lasciare il giornale con scivoli e agevolazioni. Sui piani di ristrutturazione che riguardano Rcs Quotidiani il cdr di Via Solferino li ha ufficialmente bollati come irricevibili ed ha già consegnato allo stesso comitato di redazione un pacchetto di sei giorni di sciopero. Per Rcs Periodici, invece, si prospetta la chiusura di alcuni periodici. Oltre a Rcs, stanno facendo ricorso a manovre di ridimensionamento anche L’Espresso, Caltagirone Editore, Poligrafici Editoriale e aziende di quotidiani locali come l’Eco di Bergamo e la Provincia di Como. Complessivamente si stima che saranno circa 500 i giornalisti coinvolti in questi piani di contenimento.
 

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