Una misura che avrebbe dovuto essere più coraggiosa per tentare di arginare il crollo del mercato pubblicitario. L’introduzione per il 2020 di una aliquota fissa del 30% come credito d’imposta a chi farà pubblicità è del tutto insufficiente per incentivare ad investire chi ora non vuole farlo. Servirebbe almeno il 60%.
All’art. 98 del D.L. n. 18/2020, noto con il nome di “Cura Italia”, sono state prese dal Governo misure per sostenere la filiera stampa, nello specifico attraverso un credito d’imposta più ampio per le aziende che investono in pubblicità su emittenti radiotelevisive e carta stampata.
La norma in esame toglie il limite di spesa incrementale, ridisegnando così i parametri per accedere a tale istituto.
Da ultimo, il decreto ha previsto il raddoppio e l’allargamento delle agevolazioni fiscali a favore delle edicole.
Cosa prevede la norma
Stando alla disciplina attualmente presente nel D.L. adottato per far fronte nell’immediato all’emergenza Covid-19 (si auspica che nel prossimo futuro vi siano altri interventi a favore della filiera dell’editoria), si beneficerà di un credito di imposta della misura unica del 30% del valore degli investimenti pubblicitari effettuati, per il solo 2020, da calcolare sull’intero budget e non sulla differenza tra quanto speso nel periodo di riferimento e quanto speso nel periodo precedente.
Oltre a ciò, fermo restando il termine di presentazione delle domande del 31/03/2020 (per coloro che già le hanno presentate o lo stavano per fare), la norma ha previsto un nuovo arco temporale per l’inoltro delle stesse: dal 01/09/2020 al 30/09/2020.
Stanziamento complessivo non chiaro
Al momento non è chiaro lo stanziamento complessivo previsto dal Governo: l’indicazione definitiva è rimandata alla fine di settembre, con l’emanazione di un apposito decreto.
Si osserva che in una bozza precedente del D.L “Cura Italia” era previsto uno stanziamento di 60 milioni, ma è dubbio se possa essere sufficiente per sostenere una mole di domande che nel 2019, solo sulla carta stampata, è stata pari a 850 milioni di euro.
Misure per le edicole e per le società di distribuzione della stampa
Il Governo ha previsto per le edicole il raddoppio del limite massimo di detrazione per quest’anno, passando dai precedenti 2.000 euro a 4.000 euro.
Questo non sarà solo per il pagamento delle tasse locali, ma anche per il pagamento di “importi spesi per i servizi di fornitura di energia elettrica, i servizi telefonici e di collegamento a internet, nonché per i servizi di consegna a domicilio delle copie di giornali”.
Queste regole in favore delle edicole sono estese anche alle società di distribuzione della stampa “situate nei comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti e nei comuni con un solo punto vendita”. (A.N. per NL)