Editoria. Il web (ed i social) hanno cambiato il modo di leggere gli articoli, che ora diventano adattativi. Bloomberg monetizza la tendenza

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La crescente tendenza dei lettori a fermarsi a titoli e sintesi degli articoli, o addirittura a leggerne solo gli estratti che corredano i lanci social, sta minacciando l’editoria.
Per qualcuno una possibile soluzione sarebbe imporre per legge una prominence, come si sta cercando di fare relativamente alle radio e alle tv per salvare reti generaliste e locali dallo strapotere delle piattaforme OTT.
Un’altra, invece, è quella scelta negli Stati Uniti da Bloomberg.

Nota introduttiva

Per questo articolo abbiamo scelto di proporre due sintesi, quella tradizionale – stile Newslinet – ed una in formato Bloomberg.
Il motivo risulterà chiaro dalla lettura dell’articolo (ebbene sì, occorre leggerlo tutto).

Sintesi (stile Newslinet)

Le intelligenze artificiali come Google SGE e Bloomberg AI stanno cambiando il modo in cui le notizie vengono consumate, con sommari generati automaticamente che potrebbero indurre a rendere superflua la lettura completa degli articoli per tutti (e non solo per chi non ha tempo o voglia di farlo).
Per contrastare questa tendenza, alcuni editori hanno iniziato a inserire direttamente sintesi nei loro pezzi, prima scritte manualmente e poi affidate a sistemi automatizzati.
Bloomberg ha preso una strada ancora più decisa, creando una propria I.A. basata su tecnologie di linguaggio naturale e machine learning.
Il sistema produce brevi riepiloghi chiamati “takeaways” e protegge i contenuti, impedendo alle I.A. esterne di accedervi, mentre trasforma il lavoro giornalistico in una risorsa strategica.
La scelta di Bloomberg non si limita a offrire estratti gratuiti: la sua I.A., allenata su un vasto archivio interno, permette di vendere servizi personalizzati, come risposte a domande specifiche basate sui dati raccolti negli anni.
Un modello che suggerisce una via per il futuro dell’editoria. Parliamo di sviluppare tecnologie proprie per valorizzare i contenuti ed adattarsi ai diversi tipi di lettori: quelli che approfondiscono; chi si accontenta di un titolo e chi vuole risposte puntuali.
Anche se richiede tempo e risorse, questa tattica potrebbe essere cruciale per mantenere il controllo sul proprio lavoro ed evitare che altri sfruttino i nostri contenuti giornalistici, aprendo, al contempo, nuove possibilità di guadagno.

Sintesi  (stile Bloomberg)

  • Le I.A. come Google SGE generano sommari che possono sostituire la lettura degli articoli originali, preoccupando gli editori.
  • Taluni editori stanno dunque inserendo sintesi automatiche nei loro pezzi per adattarsi alle nuove abitudini dei lettori.
  • Bloomberg ha creato un’I.A. proprietaria per produrre “takeaways”, brevi sintesi che anticipano i contenuti degli articoli.
  • Le sintesi rispondono a lettori diversi, da chi approfondisce a chi vuole solo dare un’occhiata rapida.
  • Bloomberg usa inoltre la propria I.A. per offrire servizi a pagamento, sfruttando l’archivio interno di articoli.
  • Sviluppare tecnologie proprie permette agli editori di proteggere e valorizzare il lavoro giornalistico.
  • L’approccio di Bloomberg blocca l’accesso a I.A. esterne, mantenendo il controllo sui contenuti.
  • Investire in I.A. interna è una strategia chiave per il futuro dell’editoria e nuovi guadagni.

Prominence

Un articolo del 2023 di Newslinet intitolato “Nuovo pericolo per editori e giornalisti: SGE by Google, killer app che sostituisce la SEO cannibalizzando le fonti” terminava con questa frase: “Una situazione allarmante che esige un intervento di tipo sovranazionale per garantire la prominence delle fonti originarie rispetto ai processi di semplificazione di SGE.”

Campanello d’allarme

Il campanello d’allarme riguardava la (allora) futura possibilità che leggere i sommari generati da un LLM (Large Language Model, i modelli di linguaggio alla base delle recenti I.A.) rendesse superflua la lettura degli articoli originali.

Brave Search

Per chiarire di cosa stavamo parlando, visto che – complice l’Europa e le sue regole – Google SGE non è di fatto disponibile in Italia -, proviamo a effettuare questa “ricerca” con Brave Search, dove la identica funzionalità è oggi attiva:

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Un esempio

Come si può vedere nell’immagine, a fronte della ricerca “Diminuzione vendite quotidiani italiani” il motore ci fornisce, prima dell’elenco degli articoli in classico stile Google, la risposta completa.

More, more, more…

Nell’immagine è visibile solo l’inizio, ma premendo il tasto “more” abbiamo l’intero articolo generato dalla I.A. corredato dalle fonti.

Prevenire meglio che curare

Dopo la pubblicazione del nostro articolo del 2023 Newslinet, coerentemente, ha iniziato ad aprire i propri pezzi con una sezione “sintesi” spesso riportata – per intero o parzialmente –  anche nei lanci social.
Un’interessante sperimentazione volta a rendere adattativo ogni articolo per le diverse propensioni alla lettura, che sta oggi dando spazio a processi automatici che svolgono la stessa funzione.

Il caso Bloomberg

Un caso particolarmente interessante in questo senso è quanto sta facendo Bloomberg.
Osserviamo ad esempio l’immagine seguente:

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Takeaways

Si tratta delle screenshot della versione mobile un articolo di Mark Gurman riguardo Apple.
Il vero articolo inizia all’ultima riga dell’immagine (“Apple Inc.’s turmoil in its…“), mentre quanto appare nel quadrato subito sopra è generato dalla “Bloomberg AI“: si tratta di alcuni box  – di cui riusciamo in questa versione statica a mostrarne uno solo – scrollabili orizzontalmente.

I.A. proprietaria

Siamo dunque di fronte a un lungo articolo che viene riassunto dalla “Bloomberg AI“, la LLM di Bloomberg in una serie di “takeaways“, una lista a punti.

Molto simile alla nostra sintesi

Idea non molto diversa dalla sintesi tradizionale di Newslinet, come quella in testa a questo articolo (e che abbiamo cercato di replicare nella sintesi in “stile Bloomberg“).

Valore strategico delle scelte del content provider

Sottolineiamo il valore strategico della scelta dell’editore/fornitore di servizi statunitense: per assicurare la correttezza della sintesi generata automaticamente, si è scelto di non utilizzare GPT 4.5, Grok o un qualunque altro sistema di terze parti.

Bloomberg AI

Bloomberg ha piuttosto sviluppatoUna combinazione di librerie proprietarie per l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) e framework standard di apprendimento automatico (ML).

Gli articoli, un asset aziendale

Più interessante ancora dell’aspetto tecnologico è quello strategico: il gruppo ha chiuso alle I.A. di terze parti l’accesso ai propri articoli, ma “trainato” (allenato, dato da leggere) la propria intelligenza artificiale sull’insieme di tutto quanto prodotto dai propri redattori.

Il documento tecnico

Un documento tecnico dell’azienda spiega: “Abbiamo sviluppato sofisticati estrattori di fatti (o estrattori di relazioni) che individuano informazioni specifiche da documenti e articoli“.

Estratti e query a pagamento

Il risultato è da un lato la possibilità di visualizzare – come in questo caso – takeaways gratuiti, ma – ancora piu’ importante – la possibilità di vendere agli utenti la conoscenza che si può estrarre sulla base del patrimonio aziendale a fronte di query specifiche.

Monetizzare il lavoro passato

In altre parole: si propone un nuovo servizio automatico a pagamento che si basa sul lavoro passato dei giornalisti.

Giornalismo assistito dalla I.A.

Il contesto generale è comunque quello di supportare, anzi “empower“, potenziare, i giornalisti con le I.A.: in merito a ciò si consiglia la lettura di questo paper, sul quale, se vi sarà interesse, potremo tornare.

Il timore

Possiamo a questo punto tornare al pericolo citato all’inizio del nostro articolo. Si scriveva del timore che il lettore si abitui a leggere solo sommari ed estratti.

Evoluzione dei lettori

In questi due anni abbiamo in realtà osservato una sorta di selezione naturale tra i lettori per tipologia di fruizione, che possiamo riassumere come segue.

Tipologia di fruitori

  • Lettore tradizionale: attirato dal titolo e occhiello, legge l’articolo ed approfondisce;
  • Lettore pigro: attirato da titolo e occhiello, legge la sintesi (automatica o meno)
  • Lettore poco interessato: attirato dal titolo, legge solo l’occhiello.

Lettori in aumento

Saremmo portati ad affermare che, a fronte di un numero minore di lettori del tradizionale articolo, si assiste, in realtà, ad un aumento grazie a sintesi su social e canali multimediali del numero di persone che vengono a contatto coi contenuti da noi proposti.

Strategia adattativa

La strategia corretta conseguente alla capacità adattativa di ogni articolo potrebbe di conseguenza essere quella di fornire a tutte (ed a ciascuna) queste tipologie di lettori un “prodotto” dedicato.

Total audience

Ci vorrà forse un po’ di tempo per trovare il modo giusto di calcolare questa nuova “total audience” ed inserire i messaggi degli inserzionisti nel corpo delle varie sintesi, ma non dubitiamo che una formula verrà identificata.

I.A. proprietaria e rafforzamento brand

Tuttavia, forse il vero punto per gli editori è un altro: occorre – a nostro avviso – dotarsi di tecnologia in house e iniziare subito un processo simile a quello di Bloomberg.

Programmatori freschi e volonterosi cercasi per opportunità di business nell’editoria

Detto in altre parole – e facendosi aiutare magari da qualche giovane intraprendente fresco di laurea – sviluppare un proprio motore di I.A. che supporti servizi aggiuntivi.

Occhiali per lettura

Servizi da rendere accessibili a partire dalle tradizionali URL (i siti) ma anche dalle piattaforme emergenti quali chatbot via app o interazioni vocali come quelle possibili con i Ray-Ban Meta Smart Glasses (come quelli nella foto d’apertura).

Conclusioni

Come spesso accade la tecnologia comporta e porta grandi cambiamenti. La I.A., con la sua evoluzione a ritmi mai visti prima e la sua capacità di “rimpiazzare gli umani”, è in questo senso un caso estremo particolarmente minaccioso per il settore dell’informazione e della comunicazione.

Best practices

Sta a noi individuare le “best practices” e cercare comprenderle, implementarle. E, perché no, migliorarle. (M.H.B. per NL)

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