Dopo l’uscita di Benedetto si preannuncia un forte cambiamento, che tuttavia non dovrebbe stravolgere le posizioni consolidate.
E’ un periodo complicato e di crisi per l’editoria italiana (e non solo). Lo si riscontra nei vari campi in cui essa esplica la propria attività, partendo dalla carta stampata, passando per la radiofonia e la tv, per arrivare all’informazione elettronica. Il gruppo multimediale l’Espresso non rimane fuori dalla bagarre e a testimoniarlo è l’aria di profondo rinnovamento che in questi giorni si respira presso la sede di Largo Fochetti a Milano. Dopo l’era Scalfari (storico fondatore del quotidiano La Repubblica), il 15 settembre prossimo anche Marco Benedetto, che dal 1992 teneva le fila dell’intero gruppo editoriale, lascerà il posto ad un successore. Carlo De Benedetti, principale azionista, ha infatti deciso di controllare più da vicino le sorti e le iniziative del gruppo l’Espresso, anche alla luce dei risultati del primo semestre 2008 relativo ai diversi compartimenti, dove spicca quello radiofonico che, pur con la consistente perdita di ascolti da parte di alcune emittenti del gruppo Elemedia (DeeJay e Capital, mentre m2o è in costante, rapida, crescita), è player d’eccellenza nel mercato italiano, insieme a Finelco (Radio 105, RMC e Virgin). Il nuovo amministratore delegato del gruppo l’Espresso sarà, con ogni probabilità, Monica Mondardini, volto nuovo e giovane rispetto ai capi storici, di formazione finanziaria e proveniente da Generali Espana Holding. Rumors di settore riportano che la nomina porterà seco un piano industriale connotato da forti tagli di personale – attività ritenuta da anteporre a qualunque altra nuova iniziativa editoriale – ma allo stesso tempo preserverà (e forse rafforzerà) la posizione del gruppo nel settore radiofonico (che ha sempre dato grandissime soddisfazioni e potrebbe darne ancora molte, con qualche sostanziale correzione di tiro sul piano editoriale), mentre nulla è dato sapere a riguardo del futuro della tv All Music-Rete A. (M.P. per NL)