“Per il complesso delle società editrici di quotidiani nel 2008, quando la crisi ancora non aveva dispiegato i suoi terribili effetti si rileva un aumento delle perdite del 100% ed una contrazione degli utili del 30%. E’ facile prevedere che i numeri peggioreranno ulteriormente nel 2009 se solo consideriamo che gli investimenti pubblicitari sui quotidiani nei primi due mesi di quest’anno sono diminuiti in media del 25%, con punte anche del 60% in alcuni giornali locali. Non va meglio per i periodici, il cui quadro non è significativamente diverso”. Con queste parole, Carlo Menconico – Presidente della FIEG – ha presentato a Roma il rapporto annuale sullo stato economico dell’editoria. I dati sono chiari ed incontrovertibili, i consumi delle famiglie nel settore editoriale sono scesi ed i ricavi operativi delle imprese editrici di quotidiani sono diminuiti del 4,3 % nel 2008, con una riduzione degli investimenti pubblicitari del 6% e delle vendite ormai attestate sui 2 punti percentuale. Parallelamente, è stata registrata una sensibile flessione anche dei prodotti cd. collaterali venduti in abbinamento a quotidiani e riviste, con una riduzione addirittura del 42,9% nel 2008. Lo studio della FIEG ha preso anche in analisi le possibili contromisure al fine di riportare i dati su margini di crescita. Innanzitutto, una corposa reazione operativa cui dovrebbero seguire, sul modello francese, il credito agevolato e quello di imposta al fine di incrementare la produttività e l’innovazione. Da non trascurare anche un’attenta opera di sensibilizzazione all’interno di scuole e famiglie per stimolare la crescita nella domanda di prodotti editoriali da parte dei consumatori più giovani. In risposta, Paolo Bonaiuti – sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – ha affermato che il Governo si è già mosso per sostenere il settore editoriale (quotidiani e periodici), istituendo un fondo di 20 milioni di euro. (M.P. per NL)