Il 21 giugno 2022 Google ha annunciato “una serie di novità per aiutare le persone in tutto il mondo a trovare sempre più notizie autorevoli, attraverso il supporto globale alle testate giornalistiche e all’innovazione dei nostri prodotti“. Contemporaneamente la redazione di NL Newslinet – in quanto parte di Google News Showcase – ha ricevuto un messaggio di posta elettronica intitolato “Modifiche al contratto per gli editori di Google News”.
Cosa bolle dunque in pentola nella lunga vicenda che vede gli editori opporsi allo ‘”strapotere” delle piattaforme di cui abbiamo parlato ripetutemente, anche con un’intervista specifica?
Remunerazione
Ad aprile 2021 Enrico Bellini, allora Government Affairs & Public Policy Manager, aveva detto a NL che il deal “prevede una remunerazione per gli editori firmatari degli accordi a fronte di un’attività di cura da parte loro degli articoli che verranno mostrati in spazi specifici all’interno della piattaforma.”
Primo (e unico?) gruppo di beneficiari
Gli editori firmatari erano alcuni importanti gruppi editoriali (Sole 24Ore, Monrif, RCS Media Group, Il Fatto Quotidiano, Libero) e alcune realtà minori quali Citynews e Vareseweb.
E gli altri?
Nell’intervista, Bellini aveva aggiunto:”Ci auguriamo che nel tempo sempre più editori diventino partner dell’iniziativa.”
Reality Check
Successivamente, abbiamo ricontattato Google (il 26 agosto e il 10 ottobre), per capire se, come la società si augurava, l’iniziativa fosse stata estesa ad altri partner. Ma la risposta è stata negativa.
L’annuncio del 22 giugno
In occasione di questo nuovo annuncio abbiamo quindi nuovamente interpellato Google per chiedere un’intervista di approfondimento e cercare di capire cosa fosse accaduto in questi 14 mesi. Nessuna risposta però al momento è pervenuta, ragion per cui cerchiamo di analizzare direttamente cosa cambia. E, soprattutto, quali potrebbero essere le conseguenze.
L’annuncio
L’annuncio sul blog di Google Italia cita numerosi punti, tra i quali la possibilità di personalizzare il feed e la preminenza data alle notizie locali. Prima facie, ci sembra che nel caso della personalizzazione la feature esistesse già in passato, mentre, a riguardo della dominanza dei contenuti locali, il nostro feed cita “grandine a Milano” e “Trenitalia alle Cinque Terre”.
L’email agli editori
Più utile forse analizzare l’e-mail “Modifiche al contratto per gli editori di Google News“. Il punto essenziale è il seguente: “Rimozione delle funzionalità per gli annunci basate sul feed. Abbiamo rimosso le parti di testo relative alla pubblicazione di annunci facilitata da Google nei contenuti degli editori, in quanto il nostro prodotto non visualizza più direttamente gli articoli forniti tramite i feed nell’app Google News. Piuttosto, i contenuti vengono visualizzati sul tuo sito“.
Febbraio 2021
Per comprendere la frase è necessario riprendere un esempio di utilizzo di Google News fatto a febbraio 2021. Ogni articolo era allora presentato con il suo titolo e un breve estratto di alcune righe.
Occhio all’occhiello
Si trattava di parte dell’occhiello; ad esempio la notizia di Le Figaro era corredata della seguente spiegazione: “Radio digitale: l’autorità (CSA) precisa il calendario per l’implementazione del DAB+. Le Figaro con…”
Giugno 2022
Effettuando la medesima richiesta oggi si ottengono solo i titoli e nello spazio riservato all’occhiello è presente una linea vuota. Questo, dunque, spiegherebbe la frase: “Piuttosto, i contenuti vengono visualizzati sul tuo sito“.
Risultato dubbio
Sarebbe dunque questo il risultato di tante proteste degli editori che accusavano Google (e Facebook) di rubare loro i contenuti?
Vantaggi. Dove?
Incomprensibile, a nostro avviso, come gli editori possano essere avvantaggiati da questo cambiamento, visto che la presenza dell’occhiello era – oltre che esteticamente più gradevole – utile per meglio comprendere i contenuti dell’articolo su cui eventualmente cliccare.
News Showcase
E gli editori parte del programma Showcase, i pochi fortunati che hanno avuto la possibilità di partecipare al lancio dell’iniziativa?
Poca (o nessuna) differenza
Apparentemente non sono evidenziati in modo particolare, come visibile dal confronto tra Varesenews (remunerata) e NL Newslinet (non remunerata).
Conclusioni
Nell’attesa che Google Italia chiarisca i nostri dubbi ci sentiamo di consigliare gli editori di rendere i propri titoli sempre più completi ed esplicativi dell’articolo correlato.
Tutto concentrato sul titolo
Si tratta ormai della sola possibilità disponibile per invogliare un lettore a cliccare sulla nostra pubblicazione. Indispensabile quindi non perderla. (M.H.B. per NL)