Un 2013 chiuso con un utile di 3,7 milioni per il gruppo editoriale L’Espresso; e sarebbe comunque adnata bene, posto che la diminuzione dei costi e l’accelerazione del digitale avrebbero alleggerito un impatto negativo che avrebbe potuto essere ben più rilevante.
Più a fondo, il fatturato complessivo del gruppo è decresciuto del 12,4%, pari a 711,6 milioni, con ricavi diffusionali in discesa a -5,8% per 248 mln e quelli pubblicitari a -15,4% per 403 mln. Sceso a quota 63,5 milioni l’EBITDA, che ha risentito dei costi di riorganizzazione e dell’andamento del mercato pubblicitario, principalmente nei settori della radio e de La Repubblica. Per quanto riguarda le rilevazioni Audipress, il quotidiano nazionale si è riconfermato, per la 19ª volta, al primo posto tra i giornali di informazione più letti in Italia, con una media di 2,8 mln di lettori medi giornalieri e per copie vendute, come riportato dai dati Audipress (indagine III/2013) e Ads (dicembre 2013). Bene anche per il newsmagazine che dà il nome al gruppo: L’Espresso si è aggiudicato il primo posto con 2.077 milioni di lettori, mantenendo la leadership su Panorama, sceso del 8,8%, con 1.708 mln di lettori. Calata la raccolta pubblicitaria nel settore della stampa, con un decremento del 19,5%, inferiore comunque a quello dell’intero comparto (-21,2%). Meno male, ma comunque con un segno negativo importante anche le radio del gruppo (Dee Jay, Capital e m2o), che hanno subito una perdita del 9,5% (peraltro in linea con il settore). Sostanzialmente stabile invece la raccolta su internet: -0,9%, rispetto al mercato che ha segnato una minima flessione del 1,8%. Per contro, è risultato ottimo l’andamento dei siti del gruppo, con un incremento del 4% delle consultazioni rispetto all’anno 2012; si segnala in particolar modo il successo di Repubblica.it che, con un numero di utenti unici nel giorno medio pari a 1.4 mln, si è confermato primo sito di news in lingua italiana, con un vantaggio del 24% (dati Awdb) rispetto al secondo sito di informazione (Corriere.it). Monica Mondardini, amministratore delegato del gruppo, ha confermato le linee guida per il 2014 e ha ribadito il mantenimento del successo dei prodotti tradizionali unito allo sviluppo del digitale e alla valorizzazione degli asset televisivi. A riguardo di quest’ultimo argomento, i lettori di questo periodico ricorderanno che la prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per la definizione della joint venture tra Rete A, network provider DTT de L’Espresso e Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB), controllata di Telecom Italia Media (gruppo Telecom Italia) per la costituzione di una società partecipata da entrambe nella quale confluirebbero i 2 mux di Rete A e 3 dei 4 di TIMB e che potrebbe poi essere messa sul mercato per generare cassa nei due gruppi. Per quanto attiene il 2014, le aspettative sono fortemente dipendenti dall’evoluzione del mercato pubblicitario: se da al lato la radio appare in ripresa, l’evoluzione della pubblicità sulla stampa resta critica. (V.R. per NL)