(Franco Abruzzo.it) – La condanna ad un mese di arresto è stata chiesta del pm Giovanni Arena al processo che vede imputati tre cronisti, due capiservizio e il direttore del Secolo XIX accusati di aver violato il segreto istruttorio per la pubblicazione dell’identikit del cosiddetto maniaco dell’ascensore realizzato dalla squadra mobile.
Imputati sono i cronisti Graziano Cetara, Matteo Indice e Simone Schiaffino, i capiservizio Roberto Onofrio e Roberto Pettinaroli e il direttore Lanfranco Vaccari (difesi dall’avv. Cesare Manzitti). Secondo il pm «la divulgazione dell’identikit era un atto istruttorio e nessuno era stato autorizzato alla pubblicazione». Oggi al processo hanno deposto come testi della difesa il presidente dell’Unione Cronisti, Guido Columba, e il noto criminologo Francesco Bruno. «I colleghi hanno reso un servizio alla cittadinanza genovese mentre c’era in giro un maniaco – ha detto Columba – Invece di ricevere un premio sono stati sottoposti a procedimento penale». Il criminologo Bruno ha sottolineato che l’identikit è una tecnica che coinvolge la gente nell’attività investigativa, aiutando le forze dell’ordine. L’avv. Manzitti ha chiesto l’assoluzione per tutti. La sentenza è attesa per il 10 aprile. (ANSA).
Imputati sono i cronisti Graziano Cetara, Matteo Indice e Simone Schiaffino, i capiservizio Roberto Onofrio e Roberto Pettinaroli e il direttore Lanfranco Vaccari (difesi dall’avv. Cesare Manzitti). Secondo il pm «la divulgazione dell’identikit era un atto istruttorio e nessuno era stato autorizzato alla pubblicazione». Oggi al processo hanno deposto come testi della difesa il presidente dell’Unione Cronisti, Guido Columba, e il noto criminologo Francesco Bruno. «I colleghi hanno reso un servizio alla cittadinanza genovese mentre c’era in giro un maniaco – ha detto Columba – Invece di ricevere un premio sono stati sottoposti a procedimento penale». Il criminologo Bruno ha sottolineato che l’identikit è una tecnica che coinvolge la gente nell’attività investigativa, aiutando le forze dell’ordine. L’avv. Manzitti ha chiesto l’assoluzione per tutti. La sentenza è attesa per il 10 aprile. (ANSA).