Gedi, con una transizione graduata, cede L’Espresso – la testata che ha dato origine al gruppo stesso – a Bfc Media e concentra l’attenzione su contenuti digitali e multimediali. Il settimanale è vittima della crisi ormai irreversibile della carta stampata.
Gedi e L’Espresso
La storia di Gedi è indubbiamente legata al settimanale L’Espresso, primo prodotto editoriale dell’allora Società Editrice L’Espresso. Infatti, dagli anni ’50, attraverso cambi di nome, fusioni e cessioni, il gruppo è passato attraverso numerosi cambiamenti, ma il settimanale fondato da Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari nel 1955 era rimasto un punto fermo della propria proposta editoriale.
La cessione a Bfc Media
Con la cessione del settimanale a Bfc Media (player già attivo nel settore dell’editoria con Forbes e sul DTT col canale Bike di cui ci siamo già occupati), il gruppo perde quella che a tutti gli effetti è stata la base su cui si è costruita Gedi stessa nel corso degli anni. L’Espresso va così ad arricchire il già importante catalogo della società editrice milanese specializzata nell’informazione su personal business e prodotti finanziari. L’offerta editoriale di Bfc, infatti, annovera fra i propri titoli magazine e canali tv come Bluerating, Robb Report, Asset Class e TV 100% All Business News.
Transizione digitale
In un comunicato, l’editore ha spiegato le motivazioni della cessione alla società L’Espresso Media, controllata da Bfc. “Il settimanale – si legge – potrà trovare maggiore allineamento nella strategia aziendale, rispetto alla direzione evolutiva che il gruppo Gedi ha intrapreso centrata sull’informazione in real time e sullo sviluppo di contenuti digitali”.
L’Espresso e Repubblica
Nel comunicato si afferma inoltre che, durante la fase di transizione, L’Espresso rimarrà abbinato all’edizione domenicale di Repubblica. Dunque un passaggio graduale dall’attuale proposta editoriale alla futura linea adottata da Bfc, di cui ancora non si hanno notizie.
La nuova società
Per quanto riguarda la nuova gestione, quello che per ora è dato di sapere è che la società si è costituita a febbraio. L’Espresso Media è controllata al 51% da Bfc e al 49% da Idi di proprietà di Danilo Iervolino che controlla la stessa Bfc.
La crisi
La crisi della carta stampata, di cui si è ampiamente parlato, continua a mostrare i propri effetti. Infatti, il messaggio, forse anche involontario, mandato da Gedi è chiaro: basta con i giornali, l’attenzione va concentrata sull’informazione real time e la creazione di contenuti digitali e multimediali. (A.M. per NL)