Operazione “Fenice”, così è stata soprannominata la retata messa a segno dalla Procura di Roma in sinergia con il Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di Finanza.
Il bilancio riporta il sequestro di dieci siti web illegali, cinque oscurati, cinque persone denunciate per illecita diffusione di copie digitali di quotidiani nazionali. La Procura si è attivata per disporre perquisizioni e sequestro di materiale informatico a carico dei soggetti implicati, tutti di nazionalità italiana, residenti nelle province di Torino, Brescia, Roma, Frosinone, Napoli e Carbonia- Iglesias. L’operazione Fenice ha sicuramente segnato un ottimo contrattacco a questa tipologia di pirateria digitale: tramite un’accorta procedura di mappatura e tracciamento è stato individuato il percorso che consente ai pirati del web di acquisire ed offrire agli utenti il prodotto editoriale. E proprio questo nuova metodo di tracciatura delle copie digitali ideato da primari gruppi editoriali nazionali ha consentito di individuare cinque soggetti responsabili della diffusione illegale sul web (in violazione all’art. 171 ter, comma 2, lettera a-bis della Legge nr. 633/1941) dei contenuti editoriali tutelati, acquisiti, in origine, tramite regolari abbonamenti ai canali di diffusione digitale delle testate. Dall’analisi dei codici individuati tramite la mappatura informatica e il riscontro dei dati acquisiti con le banche dati in uso ai gruppi editoriali ed alla Guardia di Finanza sono stati individuati i soggetti che mettevano abusivamente a disposizione i quotidiani. Contemporaneamente è stata operata una massiccia opera di sensibilizzazione delle diverse testate stampa sull’importanza di monitorare con estrema attenzione e periodicità il percorso delle copie elettroniche dei quotidiani diffusi attraverso i canali telematici, stimolando la creazione di strumenti idonei a proteggere i dati ed il percorso di diffusione. (S.F. per NL)