Pagare o non pagare per avere notizie di qualità? L’amletico dubbio coinvolge ormai tutti gli editori. Piccoli o grandi giornali sentono di dover rapidamente trovare una soluzione per quadrare i conti, per rinsaldare la propria posizione, possibilmente senza perdere i lettori guadagnati in decenni (almeno) di esperienza.
Ma in Gran Bretagna qualcuno tenta di controbattere le recenti teorie di Rupert Murdoch sul futuro dell’editoria mondiale, secondo cui le news (quelle online in particolare) dovranno diventare e rimanere a pagamento. Secondo quando riportato dall’edizione online del The Independent, Alexander Lebedev, l’oligarca russo che detiene il 75% del London Evening Standard, avrebbe deciso di tentare una strategia piuttosto pericolosa, ma quanto mai necessaria: il quotidiano sarà, d’ora in poi, distribuito come fosse free-press, nella speranza di aumentare la distribuzione e, parallelamente, trovare più investitori per la pubblicità. Tecnicamente non c’è motivo di pensare che la tattica sia sbagliata. Il lettore, non dovendo pagare, prenderebbe il quotidiano anche solo per inerzia, così favorendo una maggiore circolazione del giornale. Senza contare che The London Evening Standard è un quotidiano cartaceo a tutti gli effetti e, quindi, completo in tutte le sue parti. Nulla a che vedere con la tradizionale free-press che sembra in declino in tutto il Regno Unito (compreso il quotidiano gratuito London Lite, di proprietà dell’Associated Press, anch’esso di fronte ad un bivio). Ma come ricorda il giornalista del The Independent, esiste un sottile equilibrio anche tra il volume di stampa distribuita e la qualità che caratterizza la stessa. Ragion per cui la strategia di Lebedev, pur rimanendo la più curiosa tra le tante auspicate in questo periodo nero, sarà senza dubbio la più rischiosa. (Marco Menoncello per NL)