Le dimissioni di Rupert Murdoch dai consigli di amministrazione dei giornali inglesi e da alcune piccole divisioni americane del gruppo, non preludono necessariamente alla vendita del Times, del Sunday Times e del Sun.
Infatti, l’annunciato abbandono sarebbe stato piuttosto una risposta al fermento che cova tra gli azionisti, il cui malumore crescente potrebbe sfociare in ottobre in aperta ribellione contro la famiglia del tycoon australiano all’assemblea dei soci. Facendo un passo indietro nella complessa vicenda, va detto che lo scorso ottobre ben diciotto azionisti avevano chiesto il ritiro del magnate dei media dagli incarichi aziendali, adducendo quale motivazione la veneranda età (81 anni), alla quale si era aggiunta, più recentemente, una pretesa scarsa sorveglianza sulle sue aziende, foriera dello scandalo sulle intercettazioni illegali inglesi che aveva portato in carcere una settantina di persone, coinvolgendo anche il figlio James Murdoch. Le cattive novelle erano state peraltro precedute dalla scelta del consiglio di amministrazione di procedere alla scissione della società in due unità: una in cui confluiscono le attività di intrattenimento e l’altra nella quale affluiscono quelle di natura editoriale. La decisione – riporta il Wall Street Journal, quindi una fonte diretta – è stata presa all’unanimità in un c.d.a. sofferto, durante il quale era intervenuto Rupert Murdoch in persona mentre gli advisor finanziari avevano presentato la nuova struttura organizzativa. L’intero processo – aggiunge il quotidiano – impiegherà un anno per compiersi, essendone stimata la conclusione per il giugno 2013. Nel merito, la divisione intrattenimento includerà gli studios 20th Century Fox, la rete televisiva Fox e il canale Fox News. La divisione editoriale, invece, comprenderà il Times di Londra, il Wall Street Journal, la casa editrice Harper Collins e le attività di istruzione della News Corp. Allentare il controllo sulle testate britanniche, peraltro, non modifica l’influenza che Murdoch esercita su queste, posto che esse rimarranno sotto il controllo di una sussidiaria (la NI Group Limited) della società capogruppo (News Corporation) nelle salde mani del Grande Vecchio. Una condizione che gli permetterà di continuare a far sussultare con una telefonata le redazioni del Times, del Sunday Times e del Sun. (V.V. per NL)