di Elisabetta Stefanelli/ANSA
Roma, 7 agosto 2008. Il low cost va forte anche nell’editoria quotidiana: con free press e internet, per l’informazione gratuita è boom in tempi di crisi economica. Gli italiani guardano al risparmio e ovviamente i tagli, oltre al carrello della spesa, non possono non riguardare la carta stampata, pure se negli indici di lettura c’è da segnalare nel tempo un tendenziale aumento. Dal 2000 al 2006 la quota di persone che almeno una volta a settimana leggono quotidiani di informazione generale a diffusione nazionale è passato dal 62,9% al 66,6%; il dato corrispondente per le testate a diffusione locale è cresciuto dal 56,1% al 61,5%; infine, in riferimento al 2007 i lettori di quotidiani sono stimati in 22,8 milioni con una crescita dell’1,4% rispetto al 2006. Nell’ultima indagine Audipress – quella relativa all’autunno 2007 e alla primavera 2008 – solo i tre principali quotidiani gratuiti rilevati superano quota sei milioni di lettori al giorno. Si tratta rispettivamente di 2 milioni 328 mila per Leggo, 1 milione 986 mila per City e 1 milione 934 mila per Metro. L’ultima relazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni al Parlamento sottolinea che in generale nel comparto editoriale i ricavi pubblicitari risultano in aumento di oltre il 6%. L’effetto è in parte dovuto, nel caso dell’editoria quotidiana, all’aumentato spazio per la pubblicità a colori nelle testate a diffusione nazionale e locale. Ma ulteriore e determinante contributo è venuto dalla free press e dall’editoria elettronica che hanno visto aumentare gli introiti pubblicitari rispettivamente del 30% e del 56%. È così indubbio che nel settore, dove ad esempio le vendite dei collaterali hanno subito una netta flessione (-22%), c’è da segnalare la crescita dell’editoria gratuita: nel 2007 ha raggiunto i 400 milioni di copie diffuse, ovvero il 25% in più rispetto al 2006 con una raccolta pubblicitaria di oltre il 30%. In questo ambito poi si è assistito alla novità della recente introduzione delle ‘anteprime’ informative distribuite nelle prime ore del pomeriggio che, per sintesi e per immediatezza, possono essere equiparate all’informazione web. «Le testate gratuite, che appartengono prevalentemente ai grandi gruppi editoriali – rileva ancora l’Autorità – sono sorte per attrarre soprattutto la pubblicità locale. Tuttavia, dato che tali testate si stanno evolvendo in network di livello nazionale, la conseguenza è stata quella di veder crescere la pubblicità commerciale nazionale in misura maggiore di quella locale». Secondo l’Agcom, un fenomeno che sta assumendo carattere di trasformazione strutturale del settore è l’integrazione tra le diverse modalità di diffusione delle informazioni. Ciò anche se, al momento, in Italia la lettura dei quotidiani on line non sembra rappresentare un mezzo sostitutivo del quotidiano cartaceo, ma appare piuttosto come uno strumento complementare per chi ha già l’abitudine di leggere il quotidiano nella sua versione tradizionale. Nel 2006, con riferimento agli individui di età superiore agli 11 anni, coloro che non leggono quotidiani sono il 37,7%, quelli che leggono quotidiani in formato solo cartaceo sono circa il 53%, esclusivamente su Internet lo 0,9% mentre l’8,4% legge quotidiani sia cartacei che on line. A provocare una caduta immediata di accessi ai siti d’informazione è la modalità a pagamento. (ANSA)