Dopo la notizia delle negoziazioni con gli editori francesi, irrompe quella della definizione di un accordo globale e triennale da 1 miliardo di dollari della News Corp. di Rupert Murdoch con Google. A fronte di tale cifra, l’OTT potrà sfruttare i contenuti nella sezione Showroom Google News.
Perché Google ha fatto quello che aveva sempre rifiutato con determinazione, arrivando a minacciare ritorsioni indicizzative verso gli editori?
Perché all’orizzonte si prospetta una pandemia legislativa.
L’approvazione della legge australiana spaventa Google che teme il contagio normativo mondiale
A spingere Google a transare sarebbe infatti la tendenza dei governi nazionali a normare la materia. In definitiva: meglio un accordo onorevole ora che una negoziazione ex lege poi.
News Corp. e Google: meglio un accordo libero oggi che obbligato domani
Nel caso specifico della News Corp. di Murdoch, l’accordo consegue alla legislazione specifica in corso di approvazione in Australia. Una legge che obbligherà gli OTT a pagare per l’utilizzo delle news degli editori locali. Un modello normativo che sta ispirando (quantomeno) i legislatori europei, canadesi e UK.
Rischio di pandemia legislativa
E il rischio di una pandemia legislativa è evidentemente stato considerato troppo pericoloso da Google. Che può (come ha fatto in passato) minacciare di ritirare i suoi servizi sul singolo paese normativamente ostile. Ma non può certo farlo in tanti paesi, rischiando di azzoppare il suo lucroso business.
Le contromisure di Facebook
Per comprendere la portata della novella legislativa, basti pensare che Facebook sta già limitando la condivisione di contenuti giornalistici in Australia. Gli editori internazionali potranno continuare a pubblicare contenuti su Facebook, ma i link e i post non potranno essere visti o condivisi dal pubblico australiano.
Google partner tecnologico
Soddisfatto dell’accordo l’a.d. di News Corp, Robert Thomson. Il quale ha reso noto che il deal prevede fra l’altro lo sviluppo di una piattaforma per gli abbonamenti e la condivisione dei ricavi pubblicitari tramite i servizi tecnologici dell’OTT.
News Corp.: noi Don Chisciotte vincitori
“Il nostro accordo avrà un impatto positivo sul giornalismo in tutto il mondo, poiché abbiamo fermamente stabilito che ci dovrebbe essere un premio per il giornalismo di qualità”, ha dichiarato Thomson. Che ha aggiunto: “Per anni siamo stati accusati di lottare contro i mulini a vento della tecnologia, ma ora quella lotta e’ diventata un movimento, e sia il giornalismo che la società saranno migliorati“.
I contenuti contano
Oltre che con News Corp, Google ha siglato una lettera di intenti anche con Nine Entertainment, altro importante gruppo media australiano.
La porta aperta
Certo, l’importanza della News Corp. non è quella dei piccoli editori che difficilmente potranno ambire a contratti da 330 milioni di dollari annui. Tuttavia la porta delle negoziazioni si è finalmente aperta. E questo è già un grande risultato. (E.G. per NL)