L’Osservatorio Stampa FCP mette in evidenza un forte calo per la carta stampata nel settore della pubblicità. Nel frattempo l’audio torna a far parlare di sé anche come strumento di sussidio proprio per aiutare l’editoria vecchio stampo. Pensiamo, per esempio, alla possibilità di “ascoltare” gli articoli anziché limitarsi a leggerli (NL stesso ha adottato questa formula), oppure di integrare con tale forma gli approfondimenti.
Continuano le perdite per la carta stampata
I giornali continuano a perdere importanti percentuali di investimenti sul fronte pubblicitario. Mentre per i quotidiani si limitano le perdite, lo stesso non si può dire per settimanali e mensili. La decrescita è rispettivamente del 6,7%, 26,9% e 37,4%.
Meno 14,5% per la carta stampata
Complessivamente, nel periodo gennaio-marzo 2021, la carta stampata registra un calo del 14,5% rispetto allo stesso intervallo di tempo del 2020. Il fatturato totale del settore, per questo primo trimestre, è di 118 milioni di euro, contro i 138 dello stesso trimestre del precedente anno. Una decrescita sostanziosa, che mette in evidenza le difficoltà del settore, già note da tempo.
I quotidiani
Come anticipato, i quotidiani perdono il 6,7% – equivalente a 6,4 milioni di euro – in fatturato netto. La perdita per singolo spazio è del 4,2%, pari a 3 milioni.
I settimanali
I settimanali, invece, registrano una perdita di fatturato del 26,9%, pari a 6,3 milioni di euro. Sul singolo spazio il calo è del 24,1%, corrispondente a 1,8 milioni.
I mensili
Infine, il fatturato netto dei mensili è diminuito del 37,4% rispetto al 2020, passando da 18,4 a 11,5 milioni di euro. La perdita a spazio è del 28,1%, pari a 1,3 milioni.
La carta stampata perde colpi, mentre l’audio cresce
La decrescita degli investimenti pubblicitari su carta stampata è causata in prevalenza dalle vendite sempre più in calo registrate dai periodici. Mentre la stampa attraversa un momento di crisi, un altro medium registra un rinnovato interesse da parte del pubblico e dei content creator, grandi e piccoli. Si sta infatti assistendo a una rinascita dell’audio: da Clubhouse e relativa controparte di Twitter, alle nuove features di Facebook, fino alla nuova versione di Apple Podcast.
Serve una maggiore convinzione
Si era già parlato delle possibilità aperte dalle nuove frontiere dell’audio, sia per i broadcaster che per i giornali. Infatti, importanti testate, come il Corriere della Sera, si sono mosse verso Clubhouse con alcuni dei loro contenuti, ripensati in chiave audio. Visto però il momento negativo che sta attraversando la carta stampata, potrebbe essere opportuno per i giornali puntare sull’audio con più convinzione.
Nuove opportunità, stesso linguaggio
Gli strumenti, come già detto, ci sono e con le funzioni presto in arrivo su Facebook sarà possibile far interagire l’audio con gli altri media. I giornali avranno così la possibilità di espandersi verso nuove forme di comunicazione senza dover cambiare del tutto il proprio linguaggio canonico.
Ibridazione
Potranno, dunque, ibridarsi con un media che sta riscuotendo sempre più successo, senza dover abbandonare la forma scritta.
Un incentivo
I dati della raccolta del primo trimestre 2021 potrebbero dunque costituire un incentivo per la carta stampata a spingersi più velocemente verso le nuove possibilità offerte dall’audio. (A.M. per NL)