Il decreto del 31 marzo scorso che abolisce di fatto le tariffe agevolate postali per l’editoria libraria, strangola le piccole case editrici.
Che hanno lanciato un appello ai ministri di Economia e Sviluppo economico, Tremonti e Scajola (foto), affinché il provvedimento venga ritirato. All’appello hanno aderito fino a questo momento un centinaio di piccoli editori di tutta Italia i quali sottolineano che l’abolizione delle agevolazioni comporterà un aumento medio del 700% nei costi di spedizione. “Le case editrici – è scritto nell’appello – soprattutto quelle piccole e indipendenti, sopravvivono senza incentivi statali di nessun genere, tengono duro anche durante la crisi, scommettono sulle librerie e sui lettori e diffondono cultura, pluralità di opinioni e sapere, pur in assenza di una seria legge a sostegno della loro attività, come avviene invece nella maggior parte dei Paesi europei”. Il provvedimento, che mette in pericolo “il loro fondamentale ruolo sociale”, “ogni giorno che passa in questa situazione porta agli editori un rilevante danno economico”. (ANSA).