Ebbene sì, sempre più di frequente si sta assistendo ad una vera e propria inversione di trend: mentre prima i libri venivano trasposti in serie tv o in film, ora avviene l’opposto.
Molte, infatti, sono le case editrici che concorrono ad aggiudicarsi i diritti di esclusiva per poter convertire in opere letterarie le più popolari serie televisive, soprattutto quelle messe in onda sulla nota piattaforma di streaming video on demand Netflix.
Si parla più propriamente di “novellizzazione”, neologismo creato per esprimere la rielaborazione di una sceneggiatura in forma di libro.
Questo fenomeno coinvolge i contenuti di maggiore audience, anche attraverso titoli che raccontano prequel, ovvero digressioni sulle vite dei protagonisti, prima che le storie debuttino sul grande o piccolo schermo.
Una strategia messa in campo dagli editori per sfruttare la passione dei seguaci più accaniti per i contenuti on demand. Per fare un esempio, il libro “Stranger Things: Suspicious Mind”, che prende slancio dalla rinomatissima serie, sarà ambientato nel 1969 e racconterà la storia della mamma di Undici, Terry.
Questa inversione di paradigma potrebbe portare a registrare cospicue vendite per gli editori, come già sta accadendo negli Stati Uniti e in Europa, ad eccezione dell’Italia, dove questo trend non sembra avere ancora preso piede.
Per incrementare i fatturati, le case editrici punterebbero anche sulle ristampe di titoli che stanno beneficiando del seguito derivante dalla messa in onda su Netflix o nelle sale cinematografiche. Ad esempio, in Francia, l’edizione di “Le dernier jour de ma vie” (in italiano “Prima di domani”) ha visto una triplicazione di copie vendute in libreria, dopo la sua trasposizione in film sulla piattaforma di streaming.
D’altra parte, però, non si possono dimenticare i grandi successi derivanti dalla conversione di libri in film. Si pensi ai fenomeni mediatici scaturiti da alcune delle saghe più popolari al mondo: primi fra tutti “Harry Potter” di J.K. Rowling e “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien.
Dunque, al momento non ci resta che aspettare come reagirà l’Italia a questa ondata di “novelizzazione”. (V.R. per NL)