Il paywall funziona. E allora il più grande quotidiano del mondo, il ‘New York Times’, taglia della metà gli articoli free sul suo portale da oltre 35 mln di utenti al mese.
I lettori che cliccano sugli articoli in libera consultazione, avranno la possibilità di leggerne solo 10, e non più 20, dal prossimo primo aprile. Poi potranno scegliere tra le tante offerte del gruppo editoriale. Abbonamenti che partono da 15 dollari al mese, diversificandosi per chi legge in NYT su dispositivi mobile, oppure sull’Ipad, o sul pc, o ancora sui tablet. Oppure tra chi fruisce solo dell’online o anche del cartaceo digitale. A spingere per una ulteriore riduzione delle news gratis il successo del paywall, la formula di business adottata nel marzo del 2011, che ha portato il quotidiano liberal della Grande Mela, a vendere anche l’edizione online, con pacchetti di abbonamenti mensili, dicendo basta alle news gratis, fino a quel momento quasi un dogma: perché così – sostenevano i più – funziona sul web. Una scelta che gli analisti hanno giudicato rischiosa: un salto nel buio, con tante voci critiche anche tra i blogger. Ma ora si tirano le prime somme, e sembra che invece al NYT abbiano fatto la scelta giusta. Se è vero che i quotidiani tradizionali, a livello globale, perdono ogni giorno copie e che gli introiti pubblicitari sono sempre più ridotti, il numero di abbonati per il NYT online (e l’International Herald Tribune che fa parte del gruppo) ha raggiunto infatti quota 454 mila. Ridando speranza a chi proprio in questi giorni ha letto lo studio dell’Università del Michigan che indicava come i ricavi pubblicitari dei quotidiani sono in caduta libera, toccando nel 2011 quota 20,7 mld di dollari, leggermente sopra al record negativo di tutti i tempi, i 19,5 mld del 1951. "L’anno scorso – ha detto Arthur Sulzberger Jr, il presidente e Ad a capo del ‘The New York Times Company’- è stato un anno di trasformazione per il Times quando abbiamo iniziato a far pagare per l’accesso digitale ai nostri contenuti". "Oggi – ha svelato, rivolgendosi soddisfatto ai giornalisti – quasi mezzo milione di persone pagano per i contenuti digitali tra del Times e IHT". (Adnkronos)