I giornalisti dell’ANSA, riuniti in assemblea, hanno approvato un documento nel quale esprimono allarme per le conseguenze del pesantissimo taglio, senza precedenti, delle convenzioni con le Istituzioni, deciso nei mesi scorsi dal governo. Decurtare risorse in modo indiscriminato, di gran lunga superiori ai tagli lineari, alla prima agenzia di stampa italiana – si legge nel documento – ha inevitabili ripercussioni su tutto il sistema informativo e mette a rischio la pluralità dei media, elemento cardine della democrazia. L’assemblea dei giornalisti sottolinea che la questione dell’ANSA deve diventare un caso nazionale, coinvolgendo le istituzioni, le altre testate e l’opinione pubblica per un riequilibrio nella destinazione delle risorse disponibili per l’editoria. Il taglio dei fondi per l’ANSA – prosegue il documento – si ripercuote sul corpo redazionale per il quale l’azienda prevede ulteriori tagli nell’ambito di una possibile estensione dello stato di crisi. La redazione, ricordando di avere già fatto ogni sacrificio possibile, afferma che nessun confronto su ulteriori esuberi potrà prescindere da un piano industriale, sul medio e lungo periodo, sullo sviluppo dell’Agenzia, da un’equa ripartizione dei sacrifici e da passi concreti sugli accresciuti carichi di lavoro e dall’impegno all’assunzione, appena possibile, di un numero di colleghi congruo rispetto al totale di coloro che dovessero uscire. Alla direzione giornalistica – osserva ancora il documento – spetterà, inoltre, accompagnare la situazione futura con nuove linee editoriali e di organizzazione del lavoro. L’assemblea proclama lo stato di agitazione, affida al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero e gli dà mandato ad aprire un confronto serrato con l’azienda nel rispetto dei paletti che lo stesso Cdr ha indicato. (ANSA)