Il prossimo martedì il premier Matteo Renzi, coadiuvato dal sottosegretario con delega all’editoria Luca Lotti, apriranno formalmente la discussione sulla riforma, con tutti gli operatori del mercato.
Già nel mese di gennaio Alleanza delle Cooperative Italiane, Anso (Associazione Italiana Stampa Online), Articolo 21, SlcCgil, File (Federazione Italiana Liberi Editori), Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), Mediacoop ed Uspi erano state protagoniste di un primo incontro a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per discutere gli aspetti normativi e amministrativi e gli impegni che il governo avrebbe dovuto assumere sia per il futuro, ma soprattutto, per l’anno 2014 già lavorato. La volontà da parte di tutti i soggetti in causa era – come d’altronde è adesso – la garanzia di equità per tutti e tutela di un diritto, ma anche la volontà di apportare delle modifiche e di giungere alla riforma dell’editoria e dell’informazione. Proprio in questi giorni, quelle che sembravano semplici speranze e aspettative sembrano essere arrivate al primo dei tanti traguardi. “Abbiamo convocato per il 28 aprile il tavolo con editori, giornalisti ed edicolanti: tutto il mondo dell’editoria per arrivare a nuovi strumenti normativi per uscire dalla crisi” ha annunciato il sottosegretario Luca Lotti nel corso di un convegno, aggiungendo che questo “è l’anno zero della riforma, non sarà una sfida facile, ma siamo convinti che sia il modo giusto di affrontare la riforma, attraverso il confronto e la discussione. Credo che ne vedremo delle belle – ha proseguito il sottosegretario -, perché per la prima volta si scontrano tutti gli attori in campo. Il governo farà la sua parte: daremo vita a una riforma che tiene insieme editoria e tv – ha spiegato Lotti -. La prima cosa da fare è cambiare il sistema, che evolve velocemente”. Questo panorama di grandi manovre a Palazzo Chigi cova in sé elevate aspettative: “la nostra ambizione è riformare il sistema editoriale con strumenti per guardare al futuro in maniera integrata”, ha fatto sapere anche Funiciello, portavoce di Lotti, nel corso dell’incontro “Editoria: riforma o rivoluzione? Le edicole motore di sviluppo” in cui le tre principali sigle sindacali degli edicolanti, Snag, Sinagi e Usiagi hanno presentato le loro proposte al Governo. Nei prossimi giorni, però, non è attesa solo la convocazione per il tavolo di sistema per l’editoria: dovrebbe arrivare anche la direttiva del sottosegretario alla Presidenza del consiglio Lotti, contenente la definizione dei nuovi criteri per i fondi relativi alle convenzioni 2016 per le agenzie di stampa. “Siamo vicini alla riorganizzazione e a breve avremo le novità e le determinazioni conclusive su tale materia”, dice rispondendo alle domande di alcuni giornalisti sul riassetto del sistema delle agenzie di stampa. Certo è che la riforma complessiva del settore è quanto auspicato da tutte le parti chiamate in causa. Se è vero che da parte del governo c’è la volontà di intervenire sui finanziamenti diretti, non va dimenticato che non sono pochi i punti su cui occorre fare maggiore chiarezza: ad esempio c’è il rapporto tra editori e giornalisti, ma anche quello tra editori e distributori per poi affrontare la delicata questione del diritto d’autore, i cui punti critici sono rispettivamente nella gestione degli stati di crisi e nella modernizzazione della rete delle edicole. Martedì prossimo intanto la strategia di Lotti punterà a ridisegnare il perimetro in cui si muovono insieme giornali e fondi pubblici, illustrando la nuova filosofia che seguirà l’esecutivo, riassumibile in “quel che c’è, c’è” (d’ora in poi verranno conteggiati nello stesso sistema contributi diretti, risorse straordinarie, agevolazioni fiscali e ogni altra misura di supporto al settore). Quello che fa preoccupare gli addetti ai lavori ora è la possibilità di un giro di vite nelle risorse, intervento non da escludere visto che il governo può evitare di dare una nuova stretta, ma anche inserire in parallelo, nella lista dei beneficiari, dei nuovi soggetti tra cui start up e testate digitali. (V.R. per NL)