In un mese perdite tre volte maggiori al mercato. Le azioni del Sole 24 Ore valgono mezzo euro, hanno perso oltre il 22% in un mese e quasi il 58% in un anno.
Stessi numeri per L’Espresso e Rcs. Mentre l’online fa +50% dei lettori in due anni, la carta stampata subisce duplice calo: pubblicità e lettori. Schiacciate da un calo progressivo delle entrate pubblicitarie, ma anche del numero di lettori, le società dell’editoria italiana sono ai minimi degli ultimi 5 anni, con prezzi di borsa da penny stock. La carta stampata non riesce a reggere la concorrenza dell’online: nel 2011 registrato un boom di lettori sul Web, accompagnato da un aumento della pubblicita’ su Internet. Di contro il numero di lettori dei quotidiani nazionali tradizionali e’ calato bruscamente, con una riduzione allarmante dei ricavi in termini di introiti dall’esterno. Non e’ un segreto che ormai gli inserzionisti preferiscono puntare sulla stampa digitale e l’informazione online. Da uno studio, pubblicato il mese scorso dagli editori della Fieg e intitolato "La Stampa in Italia 2009-2011", e’ emerso che la recessione che ha investito il nostro Paese a meta’ 2011, per poi acuirsi nel corso del 2012, non ha affatto risparmiato il settore dell’editoria giornalistica. Dal punto di vista dei lettori, il numero e’ in crescita per i siti web di quotidiani e altri mezzi di informazione. La media giornaliera e’ infatti passata da 4 a 6 milioni per una crescita del +50% in due anni (dal 2009 al 2011). Le rilevazioni sono confortate anche da quelle dell’Istat che, nel Report su ‘Cittadini e nuove tecnologie’ dello scorso dicembre, ha rilevato che tra le persone di sei anni e piu’ che hanno utilizzato internet nel 2011, il 51% lo ha fatto per leggere o scaricare giornali e riviste. Nel 2010 erano il 44%. (Wall Street Italia)