Editoria. Accordo editori Google firmato anche in Italia. Il modello è quello francese ed australiano

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Dopo Francia e Australiaanche in Italia Google annuncia la definizione di un accordo di licenza con gli editori. L’obiettivo è ovviamente quello di uniformarsi ai diritti previsti dall’Articolo 15 della Direttiva Europea sul Copyright.

I sottoscrittori

L’elenco delle parti editoriali è piuttosto ampio, includendo sia grandi gruppi (come Sole 24Ore, Monrif, RCS Media Group, Il Fatto Quotidiano, Libero) che realtà locali come Citynews e Vareseweb.

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Fabio Vaccarono

Il commento di Google

News Showcase permetterà agli editori di rafforzare la propria relazione con i lettori, sviluppare nuovi modelli per la monetizzazione dei contenuti e trarre beneficio dall’aumento di traffico verso il proprio sito” – spiega Fabio Vaccarono, Vice President di Google e Managing Director di Google Italy  – “Sarà disponibile in Italia nei prossimi mesi“.

Una vittoria degli editori legacy

Su Radio24 l’accordo è stato raccontato come una vittoria degli editori, cui Google finalmente riconosce una monetizzazione “visto che in questo paese il diritto d’autore esiste ancora” (Sebastiano Barisoni, Focus Economia-Radio 24 edizione del 24 marzo). 

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Google News Showcase. Disponibile inizialmente su Android, successivamente su iOS, e infine integrato in Google News/Search

News Showcase 

La nostra analisi a caldo è che si tratti esattamente dello stesso schema già proposto agli editori francesi. Soldi di Google in cambio dell’adozione del nuovo strumento Google News Showcase di cui abbiamo parlato il nell’articolo di approfondimento relativo al caso dell’Australia. 

Il caso della Francia

Contrariamente a quello che sembrerebbe leggendo superficialmente la notizia, nel caso francese – da noi analizzato nel mese di febbraio – non c’è alcun trasferimento economico dovuto al fatto che Google News mette in evidenza articoli degli editori estraendone eventualmente poche righe.

Compromesso editori Google

E non poteva che essere così, visto che Google non può accettare di dover pagare mentre contribuisce ad aumentare il traffico verso i siti degli editori.
Ci riproponiamo di tornare sull’argomento con un’analisi approfondita anche del caso italiano non appena saranno disponibile maggiori informazioni. (M.H.B per NL)

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