Federico Motta (foto) è stato eletto a Varsavia nuovo presidente della Federazione degli editori europei. L’associazione è stata fondata nel 1967 per riunire gli editori dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo e rappresenta gli interessi di 26 associazioni nazionali di editori europei. Milanese, 53 anni, amministratore delegato della Federico Motta Editore, presidente di Sistema Cultura Italia dal 2006 e numero uno dell’Aie, l’associazione italiana degli editori di Confindustria, Motta è il quarto italiano ad assumere l’incarico in ambito europeo. Il suo sarà un ruolo di mediazione tra gli interessi degli editori e le istituzioni europee. Due i temi centrali del mandato di Motta. Innanzitutto la difesa del diritto d’autore con conseguente “caccia” ai download. “Tutto il mondo legato a Internet – spiega Motta – e vede nel diritto d’autore un limite alla propria espansione. Si tratta di far rispettare questo limite”. Per il momento non c’è nessun progetto concreto per risolvere il problema anche perché “le norme ci sono già, basterebbe farle rispettare e trovare una soluzione comune a tutti i paesi europei”. Inoltre Motta specifica quanto segue: “Dovremo presidiare quanto ottenuto sino ad ora sul piano della tutela della proprietà intellettuale per far sì che le nuove direttive continuino a rispettare la creatività e l’ingegno”. Il secondo punto riguarda la fiscalità. Il nuovo presidente mirerebbe ad ottenere a livello europeo l’Iva ridotta anche per il libro elettronico e gli audiolibri. Per i libri cartacei infatti, l’Iva è pari a zero mentre per i prodotti multimediali è del 20%. “Essere editori oggi vuol dire accettare la tecnologia e, di più, farla progredire. Dicono no alla rete e alle nuove tecnologie quando servono a far arricchire a spese dell’ingegno degli altri”. Continua Motta: “Ci sarà tanto lavoro da fare. Siamo pronti anche a dare risposte innovative a domande nuove. Ritengo infatti sia significativo che questo incarico mi sia stato conferito pochi giorni dopo la pubblicazione dei lavori del gruppo di esperti, in cui la FEE ha avuto un ruolo importante, sul diritto d’autore nelle biblioteche digitali”. Che la Commissione voglia indicargli la strada da seguire? (Sara Fabiani per NL)