Economia. Liberi professionisti sempre più vecchi: 53% 40-60 anni. Over 60 in crescita. Adepp: da 2005 a 2019 + 100% pensionati attivi

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AdePP (Associazione degli Enti di Previdenza Privati): dal 2005 al 2019, gli over 60 sono aumentati dal 10% al 19% e, addirittura, i pensionati attivi che continuano ad esercitare la libera professione dopo il pensionamento sono aumentati del 100%.

Reddito di ultima istanza

Il 47% degli iscritti (di cui il 49% donne) ha presentato la domanda per il Reddito di Ultima Istanza, per il quale le Casse hanno anticipato oltre 1 miliardo di euro, che va ad aggiungersi ai 370 milioni spesi per offrire presidi di prevenzione e servizi diagnostici, ampliando i servizi sanitari già disponibili, estendendo le coperture assicurative oppure offrendo prestazioni sanitarie a distanza.

Rapporto AdEPP

E’ quanto emerge dal “Secondo Rapporto AdEPP sul Welfare delle Casse di Previdenza Private” illustrato a Roma. Lo studio dell’Associazione che comprende 20 Casse pensionistiche ed assistenziali, tra cui INPGI, che contano oltre 1,6 milioni di iscritti, evidenzia come tutto il Sistema abbia saputo intercettare le esigenze degli iscritti, colpiti duramente dalla pandemia, costruendo nuove politiche di sostegno.

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Azioni

“Il Report raccoglie le azioni messe in campo dalle Casse di previdenza per sostenere gli iscritti ed evidenzia il lavoro di Sistema che ha reso possibile una interlocuzione costante con il Governo, che ha prodotto il ritorno di una fiscalità di scopo agli iscritti per il loro sostentamento in un dramma nazionale quali ad esempio il reddito di ultima istanza e i relativi bonus, le indennità per le pensioni di invalidità fino a giungere all’anno bianco contributivo” ha dichiarato la Vice presidente Adepp e responsabile welfare, Tiziana Stallone.

Platea INPGI contratta

Parlando agli Stati generali della previdenza, Stallone ha spiegato come “terminata la fase emergenziale, si porrà la questione chiave di come far ripartire il Paese affrontando il rischio e le sfide che derivano dall’incremento delle disparità reddituali, generazionali e di genere e proprio per questo la creazione di nuove opportunità lavorative richiederà uno sforzo armonizzato e comune da parte delle Casse che dovranno essenzialmente investire nello sviluppo delle competenze degli iscritti per aumentare la propria professionalità in un mondo che è in continua trasformazione. Non posso non citare l’INPGI(Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, ndr) a cui tutti noi siamo vicini e che vede una contrazione importante della platea proprio perché altre professioni erodono quelli gli iscritti”.

Il ruolo delle Casse durante il Covid

Il presidente della Adepp Alberto Oliveti ha invece ricordato quando “lo Stato ci consegnò quattro autonomie: gestionale, organizzativa, amministrativa e contabile mentre non ci venne data autonomia politica e fummo privati della possibilità di ricevere finanziamenti pubblici. Con l’autonomia e con questi mezzi abbiamo tutelato il lavoro dei nostri iscritti e creato valore finanziario ed economico, tanto che il patrimonio è passato negli ultimi dieci anni da 53 a oltre 100 miliardi, come risultato di contributi accumulati e frutti di investimenti. Nel tempo – continua il presidente dell’associazione delle Casse – abbiamo pagato regolarmente prestazioni previdenziali e assistenziali, dimostrando anche in una situazione d’emergenza come il Covid di saper fare squadra per dare sollievo tempestivamente alle difficoltà dei professionisti. Sulla scorta dei risultati che abbiamo portato, chiediamo di essere utilizzati per quello che siamo: soggetti autonomi che rispettano gli impegni, costruiscono valore e che attuano solidarietà, anche nell’emergenza”.

Over 60 dal 2005 al 2019 aumentati dal 10 al 19%. 100% aumento pensionati attivi

Dal 2005 al 2019, gli over 60 sono aumentati dal 10% al 19% e, addirittura, i pensionati attivi che continuano ad esercitare la libera professione dopo il pensionamento sono aumentati del 100%. “investire nei giovani e sostenere le iscritte donne, che non solo rappresentano il 41% del totale dei professionisti, ma sono addirittura la maggioranza nella fascia di età under40”.

Gender pay gap

Lo studio mette anche in luce il ‘gender pay gap’ nelle categorie professionali: i redditi più alti “vengono dichiarati dagli uomini che esercitano in Lombardia, pari circa 65 mila euro annui in media, mentre quelli più bassi si registrano in Calabria, dove una professionista dichiara mediamente poco più di 13mila euro”. Nella fascia di iscritti ‘under 30’, hanno percepito il bonus il 75% dei liberi professionisti uomini. A marzo 2020 i liberi professionisti che hanno percepito il Reddito Ultima Istanza (Rui) da 600 euro “sono stati 467.682″ su 1.298.000 iscritti attivi, nel mese di aprile sono stati 488.927 e nel mese di maggio” a percepire l’indennità aumentata a 1.000 euro “sono stati 494.179”.

Ruolo delle Casse

Dal report emerge chiaramente come le Casse abbiano destinato maggiori risorse per la crescita personale e professionale degli iscritti, nella realizzazione di un welfare sempre più attivo e pro lavorativo, finalizzato a promuovere l’occupazione e l’accesso nel mercato del lavoro, dunque l’occupabilità, l’adattabilità, l’imprenditorialità e le pari opportunità. (E.L. per NL)

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