Durante tutto il 2007, solo nel settore del turismo, gli italiani hanno effettuato un totale di 7 milioni di ordini online. Viaggiare con il web non è mai stato così facile ed intuitivo. E il caso vuole che la concorrenza, in questo caso, sia particolarmente spietata, proprio a causa dei prezzi senza dubbio competitivi. Quello del turismo è un mercato ormai molto bene avviato, ma non è l’unico. Seguono infatti tempo libero, editoria, assicurazioni ed elettronica, i tre settori che evidenziano, grazie all’altissimo numero di acquisti, la competenza informatica dei consumatori moderni. L’acquisto sul web è sempre vantaggioso: consente di non raggiungere il punto vendita per effettuare l’acquisto, il quale di norma si ottiene a prezzo ribassato, e permette di ricevere qualsivoglia prodotto dove richiesto (casa, azienda ecc.). Le ricerche di GfK Eurisko parlano chiaro: i consumatori del Belpaese sono in aumento. Ciò comporta, o dovrebbe comportare, un maggior interesse da parte delle piccole e medie imprese ad entrare nel mercato delle vendite su internet. Ma il panorama attuale mostra imprenditori e manager ancora poco competenti o entusiasti di fronte alla possibilità di accedere a questo goloso mercato. Le ragioni potrebbero essere di carattere culturale. Quanto suggeriscono gli esperti è infatti che le imprese sembrano abituate a ragionare a breve termine, sfruttando più che altro le potenzialità di un franchising, senza inoltrarsi nel mondo del commercio elettronico. E questo potrebbe dimostrarsi, con il tempo, un errore significativo, soprattutto considerando che l’e-commerce è poco oneroso e di indubbie potenzialità. Lo dimostrano outlet esclusivi come l’italiano Born4Shop.com (www.born4shop.com) o lo svizzero Xbyle.com (www.xbyle.com) che hanno fatto del commercio elettronico un vero e proprio business, caratterizzato da acquisti tanto vantaggiosi da permettere sconti fino al 70% anche sulle griffe più note. Gionata Tedeschi, a.d. dell’agenzia di e-commerce Bnk4, descrive così il progetto Born4Shop: “…è un modello di vendita ad invito o chiuso, ovvero attraverso comunità di operatori online, che due o tre volte alla settimana vengono invitati ad entrare nel nostro esclusivo club interattivo” (tratto da Corriere Economia di lunedì 26 maggio). Al momento gli iscritti sono 400, ma l’appetito elettronico italiano fa presumere che gli acquirenti, così come gli acquisti, aumenteranno a breve. E le imprese? Troveranno modo di adeguarsi velocemente alle richieste degli “e-consumer”? (Marco Menoncello per NL)