Presto (anche) il CoV2 italiano si fermerà. Prima rallenterà, grazie alle rigide misure di contenimento adottate dalle regioni Lombardia e Veneto. Poi si addormenterà sotto il tintinnio delle forti piogge primaverili e del nuovo caldo. Come tutti gli altri Coronavirus. Anche se il CoV2 sarà pronto a risorgere con i nuovi freddi, come tutti gli altri virus influenzali coi quali il nostro organismo ha imparato a convivere (e che farà lo stesso col nuovo scomodo inquilino).
Le macerie
Il problema più grave saranno i danni sociali e soprattutto economici che il Coronavirus avrà nel frattempo creato.
Danni che però l’Italia non affronterà da sola, per un semplice ragionamento.
Cui prodest?
Un’Italia debole è fin qui stata utile a molti, ma, prima di tutto, a Germania e Francia, cioè all’UE.
Ma un’Italia al tappeto non conviene a nessuno ed in particolare all’UE e quindi a Germania e Francia.
Perché – diciamocelo – l’Italia non è la Grecia (con tutto il rispetto per i greci, con cui condividiamo la “faza” e la “raza”) e i crolli mondiali delle borse di tutto il mondo lo hanno dimostrato per bene.
L’aiuto delle deroghe
Ergo i primi a correre a dare una mano all’Italia (coi soldi dell’UE, questa volta quella dei 27) saranno proprio Germania e Francia, che sosterranno a spada tratta le deroghe ai vincoli di bilancio per l’Italia (semmai nel frattempo altri Stati non venissero coinvolti nell’effetto CoV2).
Le regole d’oro
Con l’oro dello svincolo alle “regole d’oro” del Patto di bilancio europeo avremo le risorse economiche per risollevarci.
Almeno quel tanto che basterà a Germania e Francia.
Ovviamente.