Parlerà di energia e delle sue connessioni con economia e geopolitica. Prosegue la tradizione editoriale inaugurata dal “Gatto Selvatico”, voluto da Enrico Mattei.
È in uscita in questi giorni la nuova rivista trimestrale, edita dall’Eni, con il compito ben preciso di discutere, parlare, spiegare le connessioni, strette ed a volte invisibili, che esistono tra energia, società, geopolitica ed economia. “Oil prosegue una tradizione editoriale che l’Eni si porta dietro sin dai tempi di Enrico Mattei. Era il 1955 e l’allora presidente della società decise d’affidare la direzione di un magazine che parlasse, che sensibilizzasse la gente all’utilizzo dell’energia, al giornalista Attilio Bertolucci. Quel magazine si chiamava “Gatto Selvatico”. Da allora “Eni”, “Ecos” ed “Eni’s Way” hanno proseguito la tradizione, fino ad arrivare all’ultima creatura, “Oil”. Grande formato, ampio uso del bianco e nero e delle sfumature seppia, su progetto grafico di Cynthia Sgarallino, il nuovo magazine stamperà 30mila copie e si avvarrà di un’ampia mailing list di contatti preferenziali. Avrà un filo diretto con il magazine americano Foreign Policy, che sarà il punto di riferimento a Washington e semestralmente uscirà con gli speciali “Oil Book” e “Oil Journal”, che conterranno reportage giornalistici e fotografici su tematiche e paesi chiave nel mondo dell’energia. Il target di pubblico interessato sarà costituito dagli addetti ai lavori interessati al mondo dell’energia: imprese, istituzioni internazionali, governi, comunità scientifica, università e mondo della scuola, associazioni, ed il comitato editoriale si avvarrà di firme di primo piano. Coordinato da Lucia Annunziata, il magazine avrà come direttore responsabile Gianni Di Giovanni e come direttore editoriale Stefano Lucchini. Nel primo numero l’editoriale, intitolato “È l’energia la questione cruciale”, è firmato dall’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni. Ed, inoltre, il primo numero conterrà le interviste al romanziere e saggista Abraham B.Yehoshua, al neo presidente dell’Opec, Chakib Khelil, e articoli firmati tra gli altri da Federico Rampini, il corrispondente di “Repubblica” a Pechino, e da Thomas Friedman. (G.M. per NL)