Torino, 27 agosto 2008. È morto nella notte Cesare Roccati, personalità di spicco nel giornalismo non solo torinese per i suoi numerosi incarichi di rappresentanza nella categoria. Aveva 66 anni e nel 2002 era andato in pensione per dedicarsi alla pittura e alla scultura. Aveva ereditato l’amore per l’arte dal padre Luigi, affermato pittore. I suoi esordi giornalistici sono legati a una storica testata, la Gazzetta del Popolo, ma la sua carriera si è compiuta a La Stampa dove per molti anni è stato caporedattore nel settore economico-sindacale. Figura di primo piano, si è subito affermato come punto di riferimento forte per i colleghi per le sue doti di umanità, oltre che di competenza professionale. Era stato presidente dell’Associazione Stampa Subalpina dall«85 all»89 e dell’Ordine dal ’92 al ’95, ma al di là delle cariche elettive non ha mai smesso il suo impegno a favore delle fasce più deboli del giornalismo e soprattutto dei giovani. Credeva e fino all’ultimo si è battuto per un giornalismo rispettoso dei diritti delle persone, sia sotto l’aspetto sindacale, all’interno delle redazioni, sia come strumento culturale di crescita della società civile. (ANSA).