(AGI.it) – E’ morto a Roma Carlo Caracciolo, editore dell’Espresso e fondatore di Repubblica. Nato a Firenze nel 1925 da Filippo e Margaret Clarke, Caracciolo apparteneva alla nobile famiglia dei principi di Castagneto e duchi di Melito (sua sorella e’ Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli). Dopo la laurea in giurisprudenza conseguita presso l’universita’ ‘La Sapienza’ di Roma, approfondi’ i suoi studi presso la prestigiosa Harvard Law School di Boston. Nel 1951 fondo’ a Milano la casa editrice Etas Kompass, dedicata alla pubblicazione di riviste tecniche e di annuari industriali, di cui restera’ amministratore delegato fino al 1975. Nel ’55, Caracciolo partecipo’ alla costituzione della societa’ editrice N.E.R. (Nuove Edizioni Romane), con principale azionista Adriano Olivetti: il 2 ottobre dello stesso anno iniziarono le pubblicazioni del settimanale ‘L’Espresso’ sotto la direzione di Arrigo Benedetti. Nel 1956, a titolo gratuito, Olivetti cedette le sue azioni a Caracciolo, che, fino ad allora era stato coinvolto solo nella gestione pubblicitaria della rivista. Caracciolo, cosi’, divenne azionista di maggioranza della societa’, di cui entrarono a far parte anche Arrigo Benedetti e Eugenio Scalfari. Nel 1976, da una joint venture tra Editoriale L’Espresso e Arnoldo Mondadori Editore, nacque la societa’ editoriale ‘La Repubblica’, con Caracciolo presidente e amministratore delegato: il 14 gennaio di quell’anno, iniziarono le pubblicazioni dell’omonimo quotidiano. Nel 1988 il pacchetto di maggioranza de ‘L’Espresso’ e la sua quota di ‘Repubblica’ venne ceduta alla Mondadori, di cui Caracciolo divenne presidente (1989-1990). Quando Silvio Berlusconi assunse il controllo della Mondadori, ne nacque un contenzioso giudiziario, concluso nel 1991 con la separazione del settore libri e periodici e quello di ‘Repubblica’ ed ‘Espresso’: quest’ultimo settore costitui’ dunque il Gruppo Editoriale L’Espresso, con la Cir di Carlo De Benedetti azionista di maggioranza e Carlo Caracciolo presidente. Caracciolo, inoltre, e’ stato presidente della Finegil Editoriale spa, della A. Manzoni &C. spa, nonche’, dal 1999, presidente del Cda dell’internet company ‘Kataweb’. Il 2 giugno 1989 gli fu conferito il titolo di Cavaliere del Lavoro e nel 2006, Caracciolo abbandono’ la guida effettiva delle sue societa’, passata a Carlo De Benedetti, mantenendo pero’ la presidenza onoraria del Gruppo L’Espresso. Nel gennaio 2007, aveva acquistato il 30% del quotidiano francese ‘Liberation’, diventandone il secondo azionista, dopo Edouard de Rothschild.