Deriso, sbertucciato, sberleffato, vilipeso, il ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella (foto) ha dichiarato guerra aperta al fronte degli anti-politici: non ne più d’essere diventato il loro obiettivo preferito ed allora promette battaglia. A modo suo. Dopo il tanto sbandierato “accerchiamento” della scorsa settimana a “Ballarò”, questa è la volta di Santoro e la sua “cricca”. Ma andiamo con ordine.
Ospite di “Ballarò” ed oggetto di un metaforico linciaggio, Mastella, trovatosi accerchiato e sbugiardato, aveva deciso di dichiararsi prigioniero politico, imputando al conduttore (Giovanni Floris, ndr) e agli ospiti presenti, un tentativo di persecuzione nei suoi confronti. Peggio aveva reagito, il giorno seguente, a chi gli domandava delucidazioni circa il suo show della sera precedente, facendogli notare come Paolo Ruffini, direttore editoriale di Raitre, avesse espresso completa solidarietà nei confronti di Floris: “Ruffini?” – domandava tribolante il ministro – “Parente di quel Ruffini che ha sempre combattuto le caste? Quel Ruffini figlio di Ministro e nipote di Cardinale? Noo, non può essere lo stesso Ruffini Che chiedeva alla casta una mano per entrare prima al “Mattino”, poi al “Messaggero”, poi in Rai…”. Come dire, occhio per occhio, dente per dente: tu fai un dispetto a me, io ne faccio uno a te.
Passata la rabbia nei confronti di Ruffini, Mastella dedicava alcuni dei suoi preziosi minuti al suo bersaglio preferito da quando fa parte dell’esecutivo (per lo meno fino a prima dell’avvento di Grillo sulle prime pagine dei giornali): il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Qui il risentimento personale prendeva il sopravvento da subito: “Ho intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare su quella società, la Antocri, che si comprava immobili facendoseli pagare dal partito con i rimborsi elettorali…Eh sì, perché quel che fa Di Pietro sembra non interessare nessuno. Io all’indice se viene eletto da qualche parte un mio cognato. E Di Pietro cognati non ce li ha? Non era suo cognato quel Gabriele Cimadoro che aveva fatto eleggere anni fa?”. E poi: “Facesse outing Di Pietro. Perché lui i voli di Stato non li ha mai presi?”. Non contento delle sfuriate della scorsa settimana, questa mattina Mastella ha ribadito il suo secco dissenso nei confronti della trasmissione condotta da Michele Santoro, “Annozero”. In Italia, si sa, siamo stati abituati a cancellare dai palinsesti le trasmissioni che ad alcuni non piacevano: “Non ci faremo processare. C’è una campagna di odio verso di noi” – ha tuonato il ministro – “Fermate “Annozero” o chiederemo la sfiducia del CdA della Rai”. Un nuovo editto bulgaro è alle porte? (Giuseppe Colucci per NL)