E’ noto quanto nel mondo del web il tempo scorra in fretta. Talmente velocemente che non ci si è ancora abituati all’attuale Web 2.0, il web di seconda generazione che permette la condivisione delle informazioni usate nei social network. Ma è già tempo, paradossalmente, di Web 3.0. L’imminente internet di terza generazione rivoluzionerebbe la logica dei motori di ricerca permettendo la contestualizzazione semantica della frase cercata. Per ottenere questo è necessario uno sviluppo delle reti wireless veloci che consentano agli utenti di connettersi sempre e ovunque. “Fino ad oggi – spiega Alfonso Fuggetta, docente di Ingegneria del software al Politecnico di Milano – abbiamo usato strumenti che basano l’interrogazione on line sul metodo sintattico, quindi con una ricerca attraverso la digitazione di singole parole. Ecco perché in risposta otteniamo centinaia di migliaia di collegamenti”. Attraverso il Web 3.0, invece, sarà possibile contestualizzare una frase e non una singola parola in modo da ottenere informazioni precise in linea con quanto desiderato. “La sfida futura per i motori web – prosegue Fuggetta – sarà quella di trovare e non cercare informazioni specifiche nel mare della rete utilizzando interrogazioni con domande vicine a quelle usate nel linguaggio umano”. Paragonabile ad un’intelligenza artificiale, l’internet di terza generazione sarà in grado di interpretare concetti come “gradevole”, “ok” o “ mediocre”, tramite i giudizi espressi dai navigatori, per rispondere in maniera adeguata alle richieste dell’utente senza costringerlo a dover a lungo spulciare tra le numerose informazioni offerte. Anche la Comunità europea ha riconosciuto la validità del sistema dettando le linee guida per lo sviluppo del web di terza generazione. “Il Web 3.0 mette fine alla divisone tra reti fisse e mobili – afferma in proposito Viviane Reding, commissario per l’informazione – ed è un balzo in avanti nell’universo digitale. Da qui al 2015 vedrà decuplicata la diffusione”. (Sara Fabiani per NL)