Il 22 gennaio di quest’anno il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il titolare del dicastero della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta, hanno presentato congiuntamente il cd. “Piano E-Government 2012”: un progetto per snellire e rendere più efficiente la costosa e complicata macchina dello Stato, sfruttando la tecnologia.
Il piano, di ampio respiro, tocca tutti i comparti della vita pubblica: scuola, salute, giustizia, sistema imprese, sicurezza e libertà. Fra gli obiettivi, quello cruciale e più ambizioso è la cd. “dematerializzazione”: una procedura semplice (sulla “carta”) in base alla quale la pubblica amministrazione abbandona la costosa carta per passare al digitale. A prima vista un passaggio niente affatto semplice ed indolore, considerato la pietosa condizione della nostra Amministrazione. La P.A. è sommersa dalla carta: tutti i processi burocratici avvengono ancora tramite il passaggio di fogli, a partite dalle comunicazioni di servizio. E allora, l’ambizioso ma indispensabile (per lo sviluppo sociale) progetto prevede prima di tutto la progressiva diffusione della posta elettronica certificata per i cittadini, la P.A., le aziende ed i professionisti, con l’obiettivo di snellire, appunto “dematerializzando”, lo scambio non solo di informazioni tra pubblico e privato ma anche di documentazione riguardante rapporti commerciali con la P.A. (le fatture, per esempio), così come i pagamenti conseguenti, trasmessi con le medesime modalità. Proprio in questi giorni (dal 9 al 14 maggio) è in corso alla fiera di Roma il Forum P.A. dove tantissimi sono i temi caldi da trattare. Prima fra tutti la data: il 2012 sarà l’anno della svolta, quando dovrebbe realizzarsi l’obiettivo di sviluppo ed innovazione della P.A., attraverso la capillarizzazione dei servizi tramite la rete e quindi la "vera" trasparenza della P.A. Ma nel Belpaese, contrariamente agli stati europei amministrativamente più sviluppati, l’impresa pare ardua. La distanza tecnologica tra lo Stato ed il cittadino rimane infatti ancora abissale. Basti considerare i numeri snocciolati dall’ISTAT sull’argomento riguardo al 2008: poco meno di due famiglie su dieci usa o ha dimestichezza con internet (mentre in Europa, mediamente, quasi una famiglia su tre usa il web). Sul piano degli investimenti in R&S siamo ben al di sotto dell’obiettivo del 3% del PIL per il 2010, fissato a Lisbona. Infine, l’istituto di ricerca ha rilevato che solo poco più del 10% degli italiani è riuscito ad ottenere informazioni utili dai siti della P.A. Il quadro non è dunque incoraggiante e di facile gestione. Tuttavia, qualche segnale positivo c’é: il Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione si appresta a mettere in funzione un’agenzia creata con lo scopo di diffondere le nuove tecnologie e i costi per la produzione di documenti ed ogni stampato da parte delle varie amministrazioni dello stato, ancorché previsti da leggi o regolamenti, quest’anno dovranno ridursi della metà (rispetto al 2007). Eppoi qualcosa di buono è successo in due settori “difficili” dello Stato. Nell’ambito della giustizia, al centro del mirino per la sua biblica lentezza, si parla ormai da qualche anno di processo civile telematico, per consentire la speditezza delle procedure processuali: dall’invio dell’atto processuale alla raccolta informatizzata di tutte le informazioni relative alla singola causa. Il progetto si prefigge di realizzare l’obiettivo, grazie all’uso di banche dati, del progressivo recupero del tempo e della qualificazione delle congestionate cancellerie, alla cooperazione tra gli attori del processo e all’adozione di nuove modalità organizzative. Qualcosa è poi accaduto nel delicato ambito del Fisco: l’Agenzia delle Entrate ha incentivato i contribuenti ad utilizzare la rete per effettuare i propri adempimenti online in modo rapido ed efficiente e le domande per l’abilitazione ai servizi web è aumentata di quasi il 25%. In un comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate di marzo scorso si leggono i “numeri” del 2008 che, in crescita anno dopo anno, consacrano il successo dei canali web dell’Amministrazione fiscale, Entratel e Fisconline. Oltre 9 milioni di servizi erogati dagli uffici locali, in aumento del 7% rispetto al 2007; servizi telematici in forte crescita con un aumento del 75% per l’utilizzo del cassetto fiscale e del 9% per i versamenti con F24 online. Senza dimenticare il cassetto fiscale che ha registrato dati record nel 2008 con 7 milioni di accessi rispetto ai poco più di 4 milioni del 2007. Ed il 2009 si apre con ulteriori strumenti di innovazione quali Unico Mini (una versione semplificata del Modello Unico PF), le Locazioni Web per la registrazione dei contratti di locazione, appunto, e l’introduzione del VoIP per migliorare il call center dell’Agenzia. (G.M. per NL)