España Network è un curioso mix tra la radio di Udine degli anni ’80 di Pinosa e la stazione da cui essa trasse ispirazione. Dunque, la vicenda è un po’ complicata. O forse no.
Mario Pinosa e Alberto Zeppieri fondarono nel 1982, a Udine, Radio Italia Network, anzi, Italia Network. Era un momento particolare della storia della radiofonia: non si era più agli inizi, ma il settore non era ancora maturo. Mentre le altre radio soddisfacevano prevalentemente l’ego dei propri editori o conduttori, trasmettendo quel che a loro piaceva di più, quasi indifferenti ai gusti degli ascoltatori ed alle regole essenziali del medium radiofonico, Pinosa & C. decisero di essere il più oggettivi possibile. Fecero la scelta più ovvia e banale, ma che, come quasi sempre accade, fu anche vincente: trasmettere i primi 40 dischi in classifica, quindi indiscutibilmente i più graditi alla massa, senza commenti (rectius, conduzione). Claim: "Musica e basta". Chiaro quindi che le possibilità di errori nella scelta musicale erano minime. Tuttavia, per delineare ulteriormente il formato, i giovani friuliani pensarono di concentrarsi su un certo tipo di musica: il pop. Quindi i primi 40 dischi pop in classifica. L’idea, nondimeno, non era ancora del tutto originale: il formato Top 40 era già consolidato negli USA e alcune radio italiane s’ispiravano da tempo al modello (Radio Milano International, in testa). Dopo un paio d’anni, durante il quale Italia Network si era già consolidata negli ascolti, nacque l’intuizione: prendere spunto, per caratterizzare ulteriormente la station identity, dai nostri fratelli latini, gli spagnoli, che stavano facendo qualcosa di simile con la "cadena" (network) Los 40 Principales (Top 40, appunto), tuttora esistente peraltro. Era quello il momento di Ibiza, della musica dance, del "ritmo latino". Così, velocemente, Italia Network mutò da radio pop a radio culto della dance ed ampliò la propria diffusione, uscendo dal Friuli, attivando impianti FM in altre regioni (prevalentemente in syndication o meglio – e giuridicamente fu proprio così – in franchising). Italia Network sbarcò quindi in Veneto, in Emilia Romagna, in Sicilia in Puglia (senza un piano di sviluppo preciso, così, dove si manifestava l’opportunità). Poi arrivò (con un po’ di ritardo) a Milano, indi a Roma e poi, gradualmente in tutta Italia. Fino alla prima metà degli anni ’90 la stazione mantenne, tutto sommato, il layout originario. Poi, nel 1995, la sede fu trasferita da Udine a Bologna, in occasione di avvicendamenti societari. E quello fu il momento del cambiamento o della rottura. Il meccanismo non fu più lo stesso, forse s’inceppò: l’identità della radio non era più netta, chiaramente distinguibile dalle altre. La radio cominciò ad assomigliare sempre più alla classica rete generalista; si spense gradatamente la creatività essenziale degli anni ’80, la sperimentazione pura e semplice. Per paura di sbagliare, non si azzardò più. Poi venne RIN e fu tutta un’altra cosa. Ecco, España Network – che nulla c’entra con la rediviva Radio Italia Network del Gruppo Next ed ha sede a Palma de Mallorca – per ora più che un’emittente vera e propria, pare essere un tributo italo-spagnolo a quella Italia Network ("España Network es la continuación natural de una emisora única, simbolo y referencia oficial del movimiento club-dance. Ahora en España, como en Italia en el año 1982, el primer jingle que la identifica es "Musica y basta"). Quella di Udine quella di "more music for everybody", di "la tua radio sta ascoltando Italia Network" ("Tu radio esta escuchando Espana Network"). Val la pena di ascoltarne un saggio.