Con la pubblicazione dei bandi per l’assegnazione delle frequenze radiotelevisive in tecnica digitale terrestre alle emittenti operanti nelle Regioni Sicilia e Calabria ci si avvia verso la conclusione del processo di transizione definitiva alla nuova tecnologia numerica.
Nonostante le pressioni provenienti dalla Regione Sicilia circa uno slittamento del termine fissato per lo switch-off nell’isola, il Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni è andato avanti, avviando la procedura per l’attribuzione dei diritti d’uso delle frequenze, che prevede la predisposizione della graduatoria di cui all’art. 4, del decreto legge 31 marzo 2011, n. 34, convertito con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2011, n. 75. Tale procedura ad oggi è stata dunque applicata a tutte le aree non digitalizzate alla data del 1° gennaio 2011, cioè Liguria, Toscana, Umbria, Marche, provincia di Viterbo, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e, appunto, Calabria e Sicilia. Resta da vedere se anche le regioni già digitalizzate alla citata data del 1° gennaio 2011 dovranno fare i conti con la dura regola delle graduatorie per la riassegnazione delle frequenze. Intanto c’è fermento tra gli operatori di rete delle Regioni interessate dal bando che prevede l’attribuzione di misure economiche compensative per il volontario rilascio dei canali da 61 a 69 (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lazio – esclusa Viterbo – e Campania), dopo i chiarimenti resi dal Ministero in merito, tra l’altro, alle modalità di attuazione delle intese per il rilascio di frequenze che non coprano l’intera regione, ai canali che possono essere rilasciati ed alla possibilità di effettuare compravendite dei diritti d’uso entro la data di scadenza del bando, fissata al prossimo 30 marzo. (D. A. per NL)