La Commissione europea insiste nella richiesta di destinare le frequenze tv liberate dalla conversione al digitale ad altri servizi, come l’internet wireless, che in Italia è in una situazione di arretratezza di almeno 5 punti percentuali rispetto alla media degli altri paesi.
Il richiamo è contenuto nella comunicazione sull’impiego razionale ed efficace dello spettro elettromagnetico presentata lunedì scorso dalla commissaria per l’agenda digitale Neelie Kroes (foto). "La priorità è di attribuire una quantità sufficiente di spettro a frequenze a servizi wireless incluso internet a banda larga", ha spiegato la Kroes nel documento in cui si definiscono i piani e il programma per i prossimi 5 anni in materia di spettro radio. L’avvertimento arriva in un momento particolarmente delicato, in cui l’Agcom sta per decidere le regole per il beauty contest, cioè la gara non competitiva che consentirà di assegnare i cinque multiplexer costituenti il cd. dividendo digitale (e a cui, proprio col placet comunitario, parteciperà Sky, che ha intensificato una politica informativa molto aggressiva sull’argomento). Il rischio, fanno capire dall’UE, è che, ancora una volta in Italia, dove la lotta tra operatori ed istituzioni per il posizionamento nell’era digitale è fortissima, si privilegi la televisione a discapito dello sviluppo della banda larga che da noi è ad una diffusione di appena il 20% rispetto a una media europea vicina al 25%. Intanto si è in attesa della decisione di Agcom sulle richieste delle tv locali di reintrodurre nel Piano Nazionale delle Frequenze quei canali di buona qualità (cioè coordinati a livello internazionale), costituenti la riserva del 33% prevista dal legislatore per gli operatori di rete non nazionali, la cui esclusione in sede di revisione tecnica (con la delibera 300/10/Cons) aveva portato ad una protesta sfociata nella clamorosa rottura dei tavoli tecnici dell’Area Tecnica 3 (Lombardia e Piemonte orientale). (A.M. per NL)