È trascorso un anno dal passaggio a regime di Tv8 a Sky. All’epoca, esattamente a settembre 2015, il canale si chiamava ancora “Mtv8” ed erano in pochi a seguirlo. Poi, a passo graduale, la “M” è scomparsa e la grafica ha subito vistose modifiche per sganciarsi, definitivamente, dalla vecchia immagine di Mtv di Viacom.
Ora Tv8 è un segmento di grande rilevanze per il business di Sky. Un canale che in settembre, in prime time (ovvero la fetta di palinsesto più ricca dal punto di vista pubblicitario), macina a ritmi del 2,3% di share medio. E grandissime soddisfazioni arrivano dalla messa in onda in chiaro di Masterchef 5, talent culinario andato in onda lo scorso inverno in esclusiva su Sky Uno, e ora replicato free. Basti pensare che, nelle tre puntate del 4,11 e 18 settembre, la media di share in prime time su Tv8 è sempre stata del 2,8%. Più bassi gli ascolti della nuova edizione di X Factor, visibile in un primo passaggio pay su Sky Uno al giovedì e in chiaro al venerdì su Tv8, dove, lo scorso 16 settembre, ha incassato il 2,7%di share. Nei giovedì di Europa League di calcio Tv8 può contare su un altro rilevante centro nevralgico di ascolti, e il 15 settembre ha segnato una media del 3,7% in prime time. L’aumento di succulenti occasioni di illuminazione del canale, tuttavia, ha avuto effetti positivi sugli ascolti negli altri giorni, dove mediamente Tv8 propone film che raggiungono anche medie del 2,9% di share (lo scorso 14 settembre) e che generalmente si attestano su livelli accettabili tra 1,3-1,7%. A conti fatti, quindi, Tv8 sta assumendo un suo personale profilo, autonomo e indipendente da quei momenti di grande visibilità garantiti dai contenuti pregiati e costosi di Sky (dal MotoGp alla Europa League, da X Factor a Masterchef fino a Italia’s Got Talent che è ormai diventato un prodotto Tv8). E sta contribuendo ai successi di raccolta pubblicitaria di Sky Media nel 2016 (292,4 mln di euro nel periodo gennaio-luglio 2016, secondo le stime Nielsen, ovvero + 21,2% rispetto agli stessi mesi 2015). I film sono diventati ormai l’ingrediente imprescindibile di tante televisioni in rampa di lancio: Iris, per esempio, è al 2% medio in prime time in settembre (anche lunedì 19 settembre ha realizzato l’1,9%) e programma sostanzialmente solo film; Rai Movie ha toccato il 2% in prima serata in sette occasioni su 15 dal 4 al 18 settembre; Nove di Discovery, invece, sta ancora cercando di incanalarsi nella giusta direzione. È al’1% medio nelle prime serate di settembre (bene lunedì 19 settembre all’1,7%), ma, a differenza di altri canali della nouvelle vague, va ancora troppo spesso sotto questa soglia, con serate in prime time da 0.6-0.7% che, in quella posizione lcn e con un palinsesto ambizioso da tv generalista, presentano un risultato basso a oltre un anno e mezzo dall’avvio della gestione Discovery. Il fatto è che se Sky ha scelto Tv8 come proprio canale di punta in chiaro, il mondo Discovery deve giostrarsi, invece tra Real Tim e, appunto, Nove. E in questa complessa gestione, Nove non decolla e Dmax è in piccola sofferenza. E davvero sorprende pensare, tornando a quanto detto prima, che quasi tutte le cosiddette nuove realtà televisive più solide, da Tv8 a Nove, da Cielo a Rai Movie, Iris e Paramount Channel, abbiano come architrave dei propri palinsesti un genere che è tra i più antichi della tv: i film. Forse è proprio per questo che a patire maggiormente la concorrenza dei nuovi arrivati non sia, per esempio, La7 (da sempre deboluccia sul fronte film (che invece in settembre è partita bene coi suoi cavalli di battaglia (da DiMartedì a La Gabbia) e che, puntando sul dibattito politico, godrà di un bel traino dalla stagione che ci condurrà verso il referendum sulla riforma costituzionale. A perdere colpi sono soprattutto canali come Rete 4, che in settembre naviga attorno al 4% in prime time, e Italia 1, al 6,5% medio in prima serata. (S.F. per NL)