Switch-off unico tra aprile e giugno 2022, ma in HEVC/H265. Per evitare che il 75% degli attuali fornitori di servizi di media audiovisivi locali (FSMA) – in sostanza, le emittenti tv locali – debbano progressivamente chiudere a partire dall’ultimo quadrimestre del 2021, non esiste che una soluzione.
No al passaggio intermedio in Mpeg4
“Prevedere un passaggio alla tecnologia DVB-T2 Hevc simultaneo, in tutta Italia, dell’emittenza nazionale e locale, tra aprile e giugno 2022. Senza alcun passaggio intermedio alla tecnologia Mpeg4“.
Switch-off unico
Così l’Associazione Aeranti-Corallo, ribadendo concetti che il suo coordinatore Marco Rossignoli aveva già espresso diverse settimane fa su NL.
Parco tv non idoneo (ora) a HEVC
“La realizzazione del processo di transizione secondo la tempistica prevista dalla roadmap di cui al DM 19 giugno 2019 impone ai Fsma locali di diffondere transitoriamente i propri contenuti, nel periodo intercorrente tra l’1 settembre 2021 e il 31 marzo 2022, con standard Dvbt-Mpeg4. E ciò in quanto, allo stato, la quasi totalità degli attuali televisori e decoder degli italiani non è idonea alla ricezione in Dvbt2/Hevc”, spiega Aeranti-Corallo.
37 programmi per mux areale contro 16
“Occorre tuttavia considerare che mentre un mux di primo livello diffuso con tecnologia Dvbt2/Hevc.è in grado di diffondere fino a 37 programmi in SD, ovvero fino a 15 programmi in HD. Diversamente un mux di primo livello diffuso con tecnologia Dvbt-Mpeg4 è in grado di diffondere fino a 16 programmi in SD, ovvero fino a 8 programmi in HD.
Diritti d’uso assentiti solo settimana scorsa…
… ma non completamente
Ma da dette assegnazioni (che saranno completate solo nei prossimi giorni) mancano numerosi diritti d’uso di secondo livello, che non sono stati assentiti non già perché non siano state formulate domande, ma in quanto i partecipanti sono stati esclusi.
Le frequenze di secondo livello
Esclusioni su cui pendono già o saranno introdotti ricorsi al TAR. Dette frequenze di secondo livello sono indispensabili per garantire la soprravivenza del comparto tv locale e quindi il Mise dovrà necessariamente rimetterle a bando.
I bandi FSMA
Non solo, “lo stesso Ministero non ha ancora emanato alcun bando per la selezione (e la relativa formazione delle graduatorie) dei Fsma locali nelle 18 aree tecniche previste dal PNAF, risulta del tutto evidente che le scadenze previste dalla roadmap non potranno essere rispettate”, ricorda Aeranti-Corallo.
Differimento
Secondo l’associazione a questo punto, è “necessario un differimento globale del processo di switch off su tutto il territorio nazionale”.
Switch-off unico strada necessaria
“Tuttavia, al fine di evitare un drastico ridimensionamento quantitativo dei Fsma locali, l’unica soluzione che appare percorribile è quella di prevedere un passaggio alla tecnologia Dvbt2-Hevc simultaneo, in tutta Italia, dell’emittenza locale e dell’emittenza nazionale, tra aprile e giugno 2022, senza alcun passaggio intermedio alla tecnologia Mpeg4.
HEVC garanzia di sopravvivenza
Con uno switch-off unico e coordinato, sottolinea l’ente esponenziale, “si supererebbero tutte le criticità connesse al doppio cambiamento di tecnologia, peraltro in tempi particolarmente ristretti, adottando il sistema Dvbt2-Hevc che, al contrario dell’Mpeg4, è in grado di garantire spazi radioelettrici tali da consentire la continuità aziendale dell’intero comparto televisivo locale”.
Ipotesi non condivisa dai nazionali e dalle grandi locali
Una soluzione, quella dell’adozione del formato HEVC da giugno 2022, che, seppur normativamente prevista, non trova però consenso tra i player nazionali e tra alcune delle maggiori emittenti tv locali. Spingendo verso un altro slittamento: proprio quello dell’adozione del formato H265 da giugno 2022. (E.G. per NL)