”Com’e’ noto il prossimo 4 Luglio si concludera’, nella nostra Regione, il passaggio dal sistema analogico a quello digitale terrestre, comportando cio’ una vera e propria rivoluzione tecnologica che coinvolgera’ non solo il sistema televisivo nazionale, ma anche quello locale’‘.
Lo scrive il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, in una lettera inviata al governatore Raffaele Lombardo, al fine di tutelare le emittenti televisive locali e i livelli occupazionali in vista del passaggio in digitale terrestre delle trasmissioni. ”La Sicilia – prosegue Cascio nella missiva – rispetto alle altre Regioni d’Italia, detiene il primato del piu’ alto numero di emittenti locali (oltre 100) che, in questo nuovo scenario, rischiano di polverizzarsi sia per la crisi economica che il nostro Paese (ed ancor di piu’ la nostra Regione) sta attraversando, sia per la maggiore ‘forza’ dei grandi gruppi televisivi, che in virtu’ di un potere contrattuale superiore riescono a resistere meglio sul mercato editoriale, rispetto alle piu’ modeste realta’, la cui competitivita’, dunque, risulta di molto inficiata”. Quindi, il presidente dell’Ars, auspica che ”Ella condivida, credo che sul punto Parlamento e Governo, debbano trovare una sinergia per convergere sull’obiettivo comune – che sostanzia un nostro preciso dovere istituzionale – della tutela della moltitudine di emittenti televisive sparse sul nostro territorio e, dunque, anche dell’ingente numero di professionalita’ impiegate nelle stesse, intervenendo, pertanto, tempestivamente, al fine di scongiurare che esse siano strangolate dai colossi televisivi in virtu’ dell’adeguamento alle nuove tecnologie. La tutela delle emittenti regionali poggia peraltro su un principio di democrazia fondandosi essa sulla necessita’ di garantire quella pluralita’ di informazione che non puo’ e non deve essere penalizzata. Cosi’, vanno contestualmente tutelati, da un lato, il diritto-dovere di cronaca e di informazione, insieme alla possibilita’ di concorrere ad esso in condizioni di pari opportunita’ e, dall’altro, la liberta’ di scelta dei cittadini fruitori della notizia. Inoltre – scrive ancora Cascio – non puo’ sottacersi come, tutte le altre Regioni gia’ passate al digitale terrestre hanno legiferato a favore dell’emittenza televisiva locale prevedendo un sostegno finanziario per il rafforzamento tecnologico ed organizzativo necessario alla luce delle evoluzioni in atto. Appare, dunque, ingiusto che le sole emittenti della Sicilia debbano subire i contraccolpi di un progresso tecnologico, che senz’altro e’ in radice corretto, ma che va accompagnato da un adeguato e soprattutto equilibrato bilanciamento degli interessi e dei diritti (alcuni di copertura costituzionale) in gioco. Alla luce di cio’, occorre, a mio avviso, che la Giunta e l’Assemblea Regionale Siciliana, insieme, vigilino con attenzione e con un atto di doverosa istituzionale responsabilita’ rilevino tale incomprensibile disparita’ di trattamento (palesemente penalizzante) tra le emittenti locali che operano sul territorio dell’Isola e quelle che insistono su altre aree geografiche. Per questo motivo – conclude il presidente dell’Ars – confido nella Sua sensibilita’ e nella possibilita’ di azioni sinergiche utili ad attivare tutti i passaggi necessari per addivenire, in tempi brevi, all’individuazione di misure a sostegno dell’emittenza televisiva locale e a salvaguardia del gia’ richiamato pluralismo informativo, nonche’ dei livelli occupazionali”. (ASCA)