"L’utente apprezza e richiede la tv locale di qualità, sia essa generalista che tematica". E’ quanto dichiarato dal Presidente dell’Associazione Tv Locali FRT, Maurizio Giunco, in occasione del convegno "Il sistema televisivo dopo lo switch off: problemi e opportunità", tenutosi a Milano venerdì scorso.
Per Giunco il passaggio al digitale ha prodotto, nel comparto dell’emittenza televisiva locale, "pochi effetti positivi e molti negativi. Anche nella difficilissima fase di transizione alla nuova tecnologia le tv locali si sono contraddistinte per agilità e fantasia proponendo nuove offerte le quali, in alcune regioni, hanno trovato ampio consenso negli utenti al punto da migliorare le performance d’ascolto registrate dalle vecchie tv analogiche. In Lombardia, per esempio, alcune nuove offerte di gruppi editoriali esistenti si sono piazzate ai primi posti negli ascolti a testimonianza del fatto che fare tv locale di qualità è apprezzata. Questi aumenti di audience non si sono però tradotti in un aumento dei ricavi. Ciò è dovuto da una parte alla congiuntura economica sfavorevole e alla conseguente recessione del mercato pubblicitario, dall’altra alla insoddisfacente gestione dell’intero processo da parte delle Istituzioni". "Infatti, la digitalizzazione – ha continuato Giunco – è stata effettuata a scapito delle tv locali, soprattutto di quelle più strutturate che realmente offrono un insostituibile servizio alle comunità locali. A differenza delle piccole emittenti quelle più strutturate stanno pagando un conto salatissimo perchè hanno una struttura di costi fissi, soprattutto quelli relativi al personale dipendente, necessari per la realizzazione di contenuti informativi di qualità. Le scelte delle istituzioni hanno fortemente penalizzato il comparto delle tv locali a partire da quelle relative alle frequenze. All’emittenza televisiva locale sono state infatti riservate frequenze non coordinate con gli stati esteri (e quindi non pienamente utilizzabili). La riduzione del numero delle frequenze causerà l’uscita di molte tv locali. Il ritardo nella regolamentazione della numerazione automatica dei canali (LCN) è stato deleterio così come le tempistiche del calendario del passaggio al DTT costruite sulle esigenze dell’emittenza nazionale senza tenere conto delle problematiche delle tv locali ha fatto il resto". "Purtroppo – ha spiegato l’esponente della FRT – con l’attuale Governo "tecnico" la situazione è addirittura peggiorata per l’assenza di interlocutori con i quali discutere delle problematiche e trovare le giuste soluzioni il più largamente condivise, così come è stato con il precedente governo soprattutto nella prima fase della digitalizzazione che ha visto l’ampio coinvolgimento delle parti interessate al processo". (M.L. per NL)