Continuano le preoccupazioni sul passaggio al Digitale Terrestre in Toscana, anche alla luce dell’esperienza delle altre Regioni che già sono passate al digitale, in cui si dimostra un ridimensionamento, negli ascolti e nella programmazione, dell’emittenza locale, penalizzata anche da difficoltà di adeguamento tecnologico e dal numero già assegnato sul telecomando.
"Il governo nazionale, con le sue decisioni, non ultima quella di anticipare il passaggio al digitale, sta mettendo in crisi le nostre televisioni e con la Regione stiamo lavorando per poter predisporre adeguati strumenti a sostegno dell’emittenza televisiva locale. Inoltre sappiamo che ci saranno difficoltà di ricezione del segnale per molte zone della nostra regione, ad esempio quelle montane e che ad esserne colpite saranno fasce deboli della popolazione", ha dichiarato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani. Tra Regione, UNCEM e Anci è stato approvato un protocollo di intesa che prevede le iniziative di supporto alle fasce deboli della popolazione (persone non autosufficienti, disabili, ultrasessantacinquenni, residenti nei comuni montani) per il superamento delle difficoltà tecniche connesse con il passaggio al digitale. Verrà utilizzata la rete dei 180 sportelli PAAS (Punti di accesso assistito ai servizi) sparsi sull’intero territorio, e verrà costituito un gruppo di volontari adeguatamente formati per fornire assistenza, anche a domicilio, alla cittadinanza per la sintonizzazione dei nuovi canali sul telecomando. Ci sarà anche una mappatura del segnale. “Da tempo stiamo chiedendo al governo – ha commentato Giurlani – il rispetto del calendario precedentemente concordato per lo switch-off, e cioè a partire dal secondo semestre 2012, non perché siamo contrari ai cambiamenti e all’innovazione, anzi: la Toscana è in prima linea sul fronte della sperimentazione delle nuove tecnologie anche in montagna, ma è necessario essere preparati ed attrezzati prima di procedere al passaggio al digitale terrestre. In questa delicata fase di passaggio – ha aggiunto Giurlani – è importante fare in modo di supportare le emittenti locali, dato l’attuale regime di scarsità frequenziale che la Toscana si ritrova a subire in seguito alle ultime disposizioni del governo”. (fonte Agipress)