DTT, Telecom Italia Media alle strette: vendere MTV per ridurre le perdite

In questo momento pare proprio che nel settore televisivo, in particolare tra i grandi gruppi, di cessioni di asset televisivi approvate dai consigli di amministrazione per rimpinguare le magre casse societarie non se ne parli neanche.

In tempo di crisi la parola d’ordine è battere in ritirata su tutti i fronti, diminuire costi e tamponare l’emorragia delle perdite finanziarie. Finito il tempo delle galline dalle uova d’oro, in un settore strangolato dalla drastica riduzione della raccolta pubblicitaria, TI Media – dopo la vendita di La7 a Cairo Communication – deve liberarsi anche della patata bollente della corporate che trasmette sul LCN 8 (MTV One) e sul LCN 65 (MTV Music) della quale detiene uno scomodissimo 51%. La capogruppo Telecom Italia Media, infatti, pare non abbia più intenzione di finanziare asset televisivi, intendendo il proprio futuro nel settore delle reti e delle infrastrutture (leggi, TIMB). Insomma, meglio pagare la corrente e commercializzare spazi sui propri multiplexer che rischiare flop televisivi, lasciando i palinsesti a chi abbia voglia di investire in un attività oggi, purtroppo, altamente rischiosa. E’ lo stesso presidente di TI Media Severino Salvemini a prospettare l’ipotesi di una vendita delle quote di MTV Italia al socio al 49% Viacom Italia. Il closing dell’operazione, secondo quanto riporta Italia Oggi (10/04/2013, p. 19), sarebbe fissato a giugno, ma non si esclude che possa sopravvenire un interessamento di Discovery Italia che ultimamente, forte anche del successo di Real Time, Focus e DMax, si è accaparrata il gruppo Switchover Media (Giallo, K2, Frisbee e Gxt). L’impegno che TI Media ha profuso per tentare una massima valorizzazione del ramo d’azienda costituito da MTV Italia ha visto la trasformazione del canale MTV One in generalista (anche per mantenere l’appetibile posizione n. 8 sul telecomando, posta la riserva ai canali generalisti disposta col nuovo regolamento sugli LCN licenziato da Agcom) e la prospettata chiusura del confratello MTV Music che sembrava fissata per la metà del 2013. Quanto al prezzo che Viacom potrebbe pagare per rilevarsi la quota del socio di maggioranza, occorre spostare l’attenzione sui conti del canale, per niente entusiasmati e che oggi restituiscono una stima vicina allo zero (Italia Oggi, 10/04/2013, p. 19). MTV Group, nel 2012, ha chiuso con ricavi per 55,2 milioni di euro, con una flessione di circa il 25%. Oltre la metà arrivano da MTV One che, a sua volta, ne ha persi per strada (esercizio 2012 rispetto a quello 2011) il 33%. In proposito, anche se la svolta generalista ha fatto guadagnare share al programma su LCN 8, non rassicura il conseguente aumento dei costi (un conto è trasmettere musica, altro acquistare format e diffonderli cercando di intercettare il gradimento del frammentato pubblico della televisione DTT) che l’information memorandum distribuito la scorsa estate già stimava in aumento di 30 milioni di euro per il 2014 e di oltre 80 milioni di euro, a livello di gruppo, per il 2015. Volgendo lo sguardo al di fuori del contesto strettamente televisivo, non rassicura neanche la gestione TI Media di Playmaker – struttura produttiva per eventi e progetti di comunicazione – ora in fase di progressiva dismissione e che in un anno ha ridotto le entrate del 76%. Al lettore le conclusioni. (S.C. per NL)
 

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