DTT. Switch-off spostato di 4 mesi. Primi spegnimenti da gennaio 2022. Ass. Tv Locali Confindustria: assenza dialogo così mai in 30 anni

spostato

Confermate le nostre indiscrezioni: sarà spostato lo switch-off di circa quattro mesi, come avevamo ipotizzato già alcuni mesi fa. Aggiornamento anche a riguardo degli spegnimenti dei canali 50-53 UHF.

Sardegna apripista

Nel corso di un’audizione odierna al Mise, è stata illustrato il contenuto della nuova roadmap del processo di refarming della banda 700 MHz.
Secondo il nuovo calendario illustrato, la prima regione chiamata allo switch-off è la Sardegna (Area 1A), dal 15/11/2021 al 18/12/2021.

Aree 2 e 3 da gennaio a marzo 2022

Seguono le Aree 2 (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano) e 3 (Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, tranne la provincia di Piacenza) dal 03/01/2022 al 15/03/2022.

Aree 4 e Area 1B

Dal 01/03/2022 al 15/05/2022 tocca all’Area 4 (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche) e dal 01/05/2022 al 30/06/2022 l’Area 1B (Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania).

Associazione Tv locali di Confindustria: in 30 anni mai un’assenza di confronto così marcata

Molto critica l’Associazione Tv Locali di Confindustria Radio Tv, che si è così espressa: “Prendiamo atto del fatto che in questo ultimo anno è venuto a mancare, dopo oltre trent’anni, ogni tipo di confronto costruttivo e di concertazione fra l’associazione ed il Mise.

Prendiamo atto delle decisioni

E’ mancato un vero confronto e dibattito costruttivo. Abbiamo illustrato le nostre posizioni e suggerimenti quando in verità ogni tipo di decisione era già assunta da tempo. Ciò detto naturalmente non possiamo che prenderne atto. Anche se riteniamo che un vero confronto avrebbe senza dubbio giovato all’intero processo”.

Da un anno era chiaro che lo switch-off avrebbe dovuto essere spostato

“Diamo naturalmente atto del fatto che il Mise sia reso conto, come andiamo dicendo da oltre un anno, che i tempi fissati dalla RoadMap erano semplicemente impraticabili” e quindi lo switch-off avrebbero dovuto essere spostato, ha sottolineato l’esponente dell’Associazione Tv Locali di Confindustria Radio Tv.

Switch-off spostato, bando scostato

“Nel contempo manifestiamo la nostra totale insoddisfazione per il Bando per la formazione delle graduatorie dei fornitori di servizi media audiovisivi locali del 23 luglio. Un bando che si discosta in modo eclatante da quanto definito dalla Legge 205/2017 e dagli elenchi ex DPR 146/2017 che prevedono che le graduatorie siano formate mediante un punteggio “aperto” senza l’applicazione di un tetto massimo di punteggio per i diversi criteri”, ha sottolineato l’ente esponenziale.

Fantasia di LCN

“Il Mise contrariamente a quanto definito dalla norma e di quanto correttamente adottato da Agcom per i criteri e punteggi per la procedura di assegnazione degli LCN, applica dei punteggi di fantasia. Che stravolgono radicalmente quanto è stabilito dal DPR 146/2017.

E’ così perché è meglio così

Neppure l’adozione di criteri e punteggi in linea con la norma da parte di Agcom hanno fatto desistere il Mise dall’applicazione di criteri a nostro avviso illegittimi. E ciò senza alcun tipo di spiegazione o motivazione. “È così perché è meglio“ è stata la risposta più loquace che abbiamo avuto. Senza considerare che l’adozione di formulazioni corrette così come previsto dalla norma, avrebbero consentito di uniformare la procedura Fsma con quella di assegnazione degli Lcn con notevole risparmio di tempi.

Interpretazioni

Ora non vorremmo mai che il Mise interpreti nuovamente anche quanto definito in modo chiaro ed esplicito da Agcom circa i criteri e punteggi per il bando Lcn perché ciò sarebbe intollerabile. Abbiamo richiesto che fin dal periodo transitorio vi fosse da parte dei Fsma la possibilità di richiedere una capacità sino a 2,5 MBit/sec. Ciò al fine di consentire una qualità del segnale adeguata anche ai nuovi standard.

La riproporzione

Su tale punto dobbiamo dare atto che la riproporzione della capacità trasmissiva utilizzabile nel periodo transitorio rispetto alla capacità trasmissiva assentibile a regime, previsto all’art.1 del Bando Fsma, rappresenti il danno minore”, ha concluso l’intervento l’Associazione Tv Locali di Confindustria Radio TV, richiamando una criticità su cui ci eravamo soffermati già ieri.

La responsabilità della HBBTV

Un tema su cui ci soffermeremo nei prossimi giorni è, inoltre, la clamorosa bocciatura dell’ipotesi di favorire lo sviluppo della HBBTV (attraverso migliore esposizione attraverso LCN primari), sostenuta dall’Associazione Tv locali di Confindustria Radio Tv, ma liquidata da altri portatori di interessi diffusi. Una responsabilità che rischia di diventare pesantissima in caso di probabile esclusione dalle graduatorie di numerosi soggetti che non avranno a questo punto altre opportunità di sopravvivenza. (E.G. per NL)

foto antenne di Floriano Fornasiero

 

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