Con la delibera n. 475/10/CONS l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha emanato il piano di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione televisiva in tecnica digitale nell’area tecnica 3.
"Tale piano prevede solo 27 frequenze per le cento tv locali operanti complessivamente in tale area", recita una nota dell’associazione di tv locali Aeranti Corallo, che sottolinea come peraltro le frequenze previste siano "per lo più quelle qualitativamente meno valide sotto il profilo radioelettrico. E’ evidente, quindi, la gravità della situazione per il settore televisivo locale". La problematica, si legge nel comunicato, "è stata più volte rappresentata da Aeranti-Corallo e dalla Associazione Tv Locali FRT agli uffici della Agcom unitamente alla richiesta di rendere disponibili ulteriori risorse frequenziali per l’emittenza locale". E poiché, spiega l’associazione "moltissime imprese televisive locali hanno impugnato avanti il Tar Lazio la delibera n. 300/10/CONS chiedendone l’annullamento", si rende "necessario dare ulteriore impulso a tali ricorsi formulando, nell’ambito degli stessi, motivi aggiunti per l’annullamento della sopracitata delibera n. 475/10/CONS". Il rischio, in caso di accoglimento (pur in sede cautelare) anche solo di un ricorso di un operatore di rete locale con effetto domino su tutte le (prossime) assegnazioni, è che lo switch-off abbia luogo sui canali eserciti attualmente (con riverberazioni non indifferenti sul beauty contest per il dividendo, che verrebbe di fatto congelato). La protesta delle tv locali si innesta nella più vasta contestazione che riguarda lo switch-off lungo tutta la costa adriatica, di cui abbiamo trattato qualche giorno fa. (A.M. per NL)