Le liste d’attesa per gli antennisti, a Como e provincia, sono ancora lunghissime. I problemi di ricezione legati allo spegnimento definitivo del segnale analogico, avvenuto quattro gioni fa (lo scorso 18 novembre, così come a Lecco), continuano a tenere gli abitanti dei condomini comaschi in uno stato di semi-buio televisivo.
E oggi è domenica, e per giunta piove, per cui il malcontento continua a montare. Era stato annunciato, anche se un po’ sottovoce, che il passaggio al digitale terrestre sarebbe stato, in questa zona, un po’ problematico, a causa delle peculiarità del territorio. Era stato detto che, probabilmente, si sarebbe resa necessaria l’adozione di sistemi di ricezione alternativa, come TivùSat, la piattaforma gratuita trasmessa attraverso la flotta di satelliti Hot Bird. Fatto sta che la semplice risintonizzazione manuale dei canali non funziona e molti condomini sono costretti a chiamare l’antennista per uscire dal buio tv, con ovvie ripercussioni sui tempi d’attesa: ci vorranno giorni per cui tutti i condomini che necessitano un intervento possano tornare a vedere la televisione, nella sua nuova veste digitale. Nel frattempo consigliamo la lettura di un buon libro, perché alternative, a quanto pare, non ce ne sono. Il problema principale, come spiegato da un antennista intervistato dal quotidiano La Provincia di Como, è che con lo spegnimento del segnale analogico è entrato a regime il sistema di trasmissione SFN, con cui i multiplex vengono trasmessi contemporaneamente da diverse stazioni sulla stessa frequenza. In questa zona, però, le principali emittenti nazionali hanno dovuto cambiare le frequenze originarie (canalizzate), con il risultato che alcune reti sono letteralmente scomparse perché "filtrate" dai centralini che erano tarati sulla situazione preesistente. I più fortunati riescono a captare il segnale delle reti Rai, gli altri neanche quello. E spesso non è un problema risolvibile autonomamente, ma c’è bisogno di chiamare l’antennista perché, come ha spiegato il tecnico intervistato dal giornale locale, “nella maggior parte dei condomini ci sono centrali di testa a filtri. Ogni canale viene processato tramite un filtro e distribuito nella rete del palazzo. Con lo switch off i maggiori network hanno dovuto cambiare frequenza. Quindi per ripristinare la regolare ricezione, occorre intervenire sulla centrale di testa. Questo sistema è adottato sia per condomini vecchi che nuovi. Quindi anche effettuando una nuova sintonia dei decoder non si riescono a vedere i canali e si deve chiamare l’antennista”. I filtri vanno, quindi, sostituiti o implementati, e si tratta di un lavoro certosino. L’antennista deve intervenire sul centralino di cui ogni condominio è provvisto, poi andare di casa in casa a verificare che il problema sia risolto per tutti. Questo rende i tempi di risoluzione particolarmente lunghi, il che fa ingrossare le liste d’attesa di ogni antennista che, a quanto pare, riesce a lavorare su quattro o cinque condomini al giorno. Per molti cittadini, che sono arrivati in ritardo, si prevedono alcuni giorni di disintossicazione dall’etere. Chi, però, abita in condomini dotati di banda larga, non avrà bisogno dell’intervento del tecnico, ma potrà semplicemente procedere alla risintonizzazione dei canali in maniera autonoma. I problemi riguardano tutta la zona coperta dalle stazioni di Monte Tre Croci (Goi) e Brunate Falchetto, ossia Como città, Lora, Civiglio, Tavernola, Camnago Volta, Rebbio, Prestino, Garzola, Cernobbio, Moltrasio, Blevio, Torno, Cavallasca, Lipomo, Senna Comasco, Brunate, Maslianico. Per chi abita in queste zone e si trova al momento in stato di black out completo o quasi completo, ci sarà bisogno di pazienza. Anche se la pioggia e il freddo non favoriscono certo attività ricreative alternative al comodo divano e alla visione televisiva. (G.M. per NL)