Pochi se ne sono accorti ma, contestualmente alla regione ospitante Emilia-Romagna, è passata al digitale anche la Repubblica di San Marino.
San Marino RTV, partecipata al 50% dalla RAI e diretta da Carmen Lasorella, volto noto del TG2 di qualche anno fa, ora si riceve solo sui canali 42 e 51 in DTT. E anche nella piccola repubblica del Titano, che molto spesso rispecchia i guai dello stato oltreconfine, hanno imperversato le polemiche sulla mancata informazione ai cittadini e persino sulla rottamazione dei vecchi televisori. Il confronto è impietoso, si dice, rispetto alla Regione Emilia-Romagna, che sembra invece aver fatto un buon lavoro nell’agevolare la transizione. E in effetti la relativa tranquillità del passaggio al digitale in quel territorio sembra confermarlo. San Marino RTV è un caso unico di emittente dall’identità ibrida locale-nazionale, che la direzione di Lasorella ha cercato di interpretare dando alla programmazione un respiro più internazionale, iniziando dai programmi di informazione e ora espandendosi attraverso i nuovi canali di comunicazione, web e satellite. Anche la tempestiva conversione al DTT è un passo coerente con la nuova strategia di ampliamento dell’audience al di là dei ristretti confini della Repubblica. Ovviamente rimane incombente il problema dei contenuti, giacché come ben sanno tutti i novelli “operatori di rete” alle prese con le sconfinate praterie dei multiplex digitali, non è facile riempire le frequenze con programmi appetibili agli utenti e agli investitori pubblicitari. In una recente intervista Lasorella, alla guida dell’emittente ormai dal 2008, ha parlato di progetti ambiziosi proprio nel settore dei contenuti, con strategie comunicative all’insegna del “glocal” (radicamento nella cultura locale sì, ma con attenzione costante ai fenomeni globali) e palinsesti differenziati per canale di trasmissione (digitale terrestre, web, satellite). Un progetto che dimostra una certa attenzione verso le recenti tendenze del fare televisione, e la consapevolezza che media diversi possono significare pubblici diversi e diverse modalità di fruizione. Ovvio che per rendere operative queste scelte e proporre un’offerta di un certo livello occorreranno risorse culturali e organizzative che l’emittente dovrà costruire o reperire all’esterno. San Marino RTV in questo senso sarà sicuramente avvantaggiata dalla partnership con la RAI. E il suo essere “nazionale” la terrà al riparo dalle tempestose acque dove invece si stanno dibattendo le emittenti locali italiane. (E.D. per NL)