Il disastroso risultato della seduta pubblica di oggi relativamente all’area tecnica n. 15, corrispondente a Puglia e Basilicata, non ci ha colto affatto di sorpresa. Del resto, l’avevamo anticipato ampiamente.
La situazione già complicata della Puglia e della Basilicata, con un numero di FSMA incompatibile con quello delle reti pianificate da Agcom ed assegnate da Ministero dello sviluppo economico e con l’assurdo tetto di 3 MBits, aggravato dal fatto che il mux di secondo livello a Potenza non era nemmeno stato assegnato, hanno formato un conto (salatissimo) per gli editori.
Risultato scontato
Si tratta dello scontato risultato di una cattiva gestione politica e tecnica della questione, condotta nella pressoché totale indifferenza dei diretti interessati, sordi ai continui avvertimenti su quello che avrebbe potuto succedere. E che è effettivamente accaduto.
Mala gestio
Nel corso della seduta pubblica odierna molte sono state le lamentele inutilmente esposte al Ministero dello sviluppo economico, che, in questa fase – oggettivamente -, nulla poteva fare. La questione, dicevamo, avrebbe dovuto essere gestita a suo tempo nelle opportune sedi.
Capacità e incapacità
Magari invocando la pianificazione di (almeno) una ulteriore rete di secondo livello, rimettendo a bando (nuovamente) la rete di 2° livello di Potenza. E, soprattutto, impendendo l’accaparramento di capacità trasmissiva da parte dei top player (riducendo i limiti superiori e inferiori di capacità trasmissiva richiedibili rispettivamente a 2 e ad 1, anziché 3 e 1,5 ).
E adesso?
Ora agli esclusi non rimane che convergere su soluzioni alternative, come la HBBTV, lo sviluppo in nazionale ibrido (jump) o l’acquisto di titoli FSMA da soggetti utilmente collocati.
Rinuncia
Oppure confidare in qualche (improbabile) rinuncia alla prenotazione di capacità trasmissiva che consentirà lo scorrimento della graduatoria a favore dei non collocati (utilmente) che avranno comunque partecipato al bando LCN. (E.G. per NL)