Come stiamo scrivendo da settimane su queste pagine, il settore radiotelevisivo italiano, alla vigilia della ripresa, è in fibrillazione.
Sul fronte radio, sono in corso grandi giochi per il controllo della pubblicità radiofonica nazionale, che, con con l’inversione della tendenza economica al ribasso, dovrebbe avere margini di crescita molto interessanti. Sempre a riguardo dell’antico medium elettronico, ci sono poi gli avvicendamenti nelle quote di uno dei maggiori player radiofonici italiani, il gruppo milanese Finelco, che controlla Radio 105, Virgin Radio e RMC, per cui tra pochi giorni si dovrebbe conoscere il successore di RCS nel 44,5% delle quote (le restanti rimarrebbero nelle mani della famiglia Hazan), ma anche alcune operazioni legate al controllo di un’altra importante radio nazionale con ascolti consolidati e una rete di terzo livello (in quanto ad audience) da tempo in pesante affanno economico-finanziario. Su quello del digitale terrestre tv, a richiamare attenzione c’è invece la gara per l’assegnazione del dividendo interno, che potrebbe veder concorrere il gruppo Cairo Communications (editore de La 7 e La 7D), gli americani di Discovery Channel (lanciatissima anche sul fronte della pubblicità tv con la nuova concessionaria di D Max e Real Time) e un gruppo tv sudamericano, tutti interessati all’acquisizione di almeno uno dei mux in assegnazione. Ma sotto i riflettori c’è anche la joint venture Telecom Italia/L’Espresso per la costituzione di una newco che dovrebbe gestire 4 mux (2 di Rete A e 2 di Telecom Italia Media Broadcasting, che si terrebbe la proprietà il multiplexer TIMB2, pur dandolo in gestione al nuovo soggetto partecipato) e, da qualche giorno, anche l’arrivo di un nuovo contenuto che potrebbe destabilizzare gli equilibri dei programmi DTT all news. "È questione di settimane: a Sky stanno lavorando alacremente per lo sbarco in chiaro del loro canale all news. Si raddoppierebbe così la presenza di Sky sul digitale terrestre, che già ha Cielo al numero 26, un canale che ha aumentato del 130% i suoi ascolti negli ultimi 12 mesi", ha infatti fatto sapere nei giorni scorsi il sito Dagospia. La fonte di D’Agostino è TV Zoom, secondo cui "starebbe infatti per partire a giorni dalla sede di Santa Giulia a Milano la richiesta al Ministero per l’ottenimento della numerazione del canale, che presumiamo sia attorno al 50, essendo già presenti RaiNews24 al 48 e Tgcom24 al 51 del LCN. Con lo sbarco in chiaro, il Tg di Sarah Varetto diverrebbe quasi sicuramente il primo canale all news italiano, dato che il suo ascolto medio-giorno viaggia su una percentuale dello 0,4% sugli abbonati Sky (ieri addirittura 0,6%), mentre il canale all news della Rai è fermo allo 0,6% di share su tutta la platea televisiva. A distanza viaggia il canale di Mediaset, fermo allo 0,3%". In realtà, ove la decisione di Murdoch fosse quella dell’indiscrezione, sarebbe decisamente più probabile l’acquisto di uno dei logical channel number esistenti, nella scia di quanto effettuato dagli americani della Scripps Network Interactive, che, per 4 mln di euro, hanno rilevato da Anicaflash l’autorizzazione/LCN di Coming Soon (canale 49) per lanciare Fine Living Italia. Certo è che la programmazione aggressiva di Sky TG24, oltre a dare a Sky Pubblicità un nuovo prodotto da vendere sul mercato (che in questo momento sarebbe quanto mai utile) e all’azienda di Rupert Murdoch uno strumento che ne aumenterebbe in maniera sostanziale la presenza in Italia, determinerebbe sicuramente pesanti alterazioni degli equilibri esistenti tra i canali all news, oggi sostanzialmente divisi tra Mediaset (Tgcom 24) e RAI (RAI News 24). A riguardo, se non pare che un’eventuale decisione in tal senso possa costituire il preludio alla partecipazione di Sky alla gara per il dividendo interno (dove infatti potrebbe partecipare per un solo mux per canali captive free), è più che possibile che il carrier del nuovo contenuto possa essere quello che oggi veicola Cielo. Cioè quella Rete A del gruppo L’Espresso che, come dicevamo in apertura, ha in corso di definizione la costituzione di una newco insieme a Telecom Italia, con l’obiettivo di collocarla poi sul mercato al miglior offerente. Offerente che potrebbe essere un soggetto interessato a non sottostare ai vincoli antiespansivi del bando per il digital dividend. (M.L. per NL)