Provvedimenti recanti i bandi per la determinazione della graduatorie dei fornitori di servizi di media audiovisivi e dei network provider assegnatari dei canali T2 con ogni probabilità entro giugno/luglio 2019.
Scadono oggi i termini delle consultazioni pubbliche indette dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla nuova road-map per la migrazione al T2 e sulle linee guida per illustrare criteri e modalità che verranno adottati per l’assegnazione agli operatori di rete dei diritti d’uso delle frequenze in ambito locale e per la selezione dei fornitori locali di servizi media audiovisivi, in attuazione dei commi 1033 e 1034 della legge n. 205/2017, come modificata dall’articolo 1, comma 1106, della legge n. 145/2018.
Nel merito dei due provvedimenti, ricordiamo che con la prima consultazione il Mise, nell’ambito della procedura ex Legge n. 145/2018 (Legge di bilancio 2019) di aggiornamento del calendario di migrazione alla tecnologia DVB-T2 che individua le scadenze per il rilascio delle frequenze della Banda 700 da parte di tutti gli operatori di rete titolari di relativi diritti d’uso in ambito nazionale e locale e la ristrutturazione del multiplex contenente l’informazione regionale da parte del concessionario del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, ha sottoposto a verifica una serie di modifiche, anche sostanziali riguardo ai criteri che regolano l’importante successione tecnologica.
Tra le più significative proposte di modifica, l’opportunità di posticipare l’obbligo di adozione del formato Mpeg4 (H264) inizialmente previsto per il 01/01/2020, spostandolo – come anticipato per primo a questo periodico qualche settimana fa – di oltre un anno (ultimo quadrimestre 2021) ed indicando la data della dismissione della codifica DVB-T/MPEG-2 con contestuale attivazione del DVB-T/MPEG-4 in modo differenziato per gli operatori di rete in ambito nazionale e operatori di rete in ambito locale.
Inoltre, con il primo dei due provvedimenti di consultazione, il Mise ha chiesto di valutare la facoltà per tutti gli operatori in ambito locale titolari di diritti d’uso di rilasciare le relative frequenze, con conseguente erogazione dell’indennizzo normativamente previsto, in anticipo, magari anche per concederle ai titolari dei diritti d’uso dei canali 50-53 UHF che devono essere dismessi anzitempo, ma che intendono invece proseguire l’esercizio fino al termine della migrazione di utilizzare altre risorse resesi disponibili.
Nel documento si chiede anche di indicare la data della attivazione dello standard DVB-T2 nel periodo precedente il 30/06/2022, al termine della transizione delle reti. Infine, il Mise chiede che venga valutata l’opportunità di procedere all’individuazione delle frequenze disponibili per l’assegnazione transitoria agli operatori di rete in ambito nazionale titolari dei diritti d’uso in ambito nazionale per i canali 50 e 52 nelle aree ristrette.
A questo punto, considerati i termini stringenti fissati dalla L. 145/2018, è lecito ipotizzare che il Mise si prenderà tempo non oltre la fine di maggio per elaborare i risultati delle consultazioni pubbliche e quindi provveda alla pubblicazione dei provvedimenti recanti i bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso T2 e per la determinazione della graduatorie regionali degli FSMA entro giugno o al più tardi nel corso del luglio 2019. (E.G. per NL)