Questa mattina è stata convocata la riunione del Comitato Nazionale Italia Digitale, presieduto dal viceministro allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni Paolo Romani (in odore di nomina a ministro).
Come da noi anticipato sabato scorso, si discuterà soprattutto della richiesta delle emittenti locali di prorogare lo switch-off nel nord Italia, con particolare riferimento all’Area Tecnica 3 (Lombardia e Piemonte orientale), in quanto: ancora non si conoscono le frequenze assegnabili agli operatori non nazionali (sono in corso i coordinamenti tecnici con gli stati confinanti); sul tappeto permangono i numerosissimi errori presenti nel database ministeriale degli impianti esistenti (circostanza che è una vera e propria bomba ad orologeria in termini di effetti giudiziari); il mese di agosto rende complessa la fornitura da parte delle aziende costruttrici degli apparati (che dovranno essere tarati su frequenze che si conosceranno solo all’ultimo minuto) e il regolamento Agcom sugli LCN è ancora qualcosa di astratto. Le emittenti locali, intanto, si preparano ad impugnare avanti ai giudici amministrativi il Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze rivisto e corretto da Agcom, in quanto atto presupposto dei futuri provvedimenti di assegnazione delle frequenze che si teme scontenteranno i più. E se anche solo uno delle decine (forse centinaia) di ricorsi venisse accolto, la decisione dell’autorità di giustizia amministrativa inevitabilmente si rifletterebbe a cascata su tutti gli operatori (l’assegnazione delle frequenze è un gioco di birilli, come noto), mettendo a rischio l’intero processo. Meglio allora fermarsi e discuterne per tempo. Ovviamente i big player spingono per la conferma del calendario iniziale dello switch-off (anche perché, loro, le frequenze di destinazione già le conoscono), che dovrebbe iniziare (dall’AT3) il 15/09/2010 e sollecitano il MSE-Com perché "accontenti" le stazioni locali pur di rispettare le scadenze. Viceversa, queste ultime non si fidano delle rassicurazioni dell’ultimo momento (vista anche la sorpresa del PNAF) e chiedono una proroga tra i 30 e 60 giorni, che però determinerebbe a cascata lo slittamento delle migrazioni nel Friuli, Veneto e in Emilia Romagna (regioni che, anziché dal 21/10 al 25/11, switcherebbero a tardo dicembre 2010 con sforamento nel gennaio successivo), ma soprattutto in Liguria, regione orograficamente complicata, per la quale qualcuno arriva a suggerire l’off analogico solo a maggio 2011 (il programma prevede ora il periodo 26/11/2010-20/12/2012). Ma si tratta solo di ipotesi di cui solo nei prossimi giorni si saprà qualcosa. (A.M. per NL)